ManpowerGroup: in Italia mancano i talenti

In Italia il 37% dei datori di lavoro ha difficoltà nel trovare lavoratori con le giuste competenze.

È quanto emerge dal Talent Shortage Survey condotto da ManpowerGroup su un campione di circa 40mila aziende.
In un momento storico di rivoluzione nel mondo del lavoro, le aziende faticano sempre più a colmare le posizioni: operai specializzati, tecnici specializzati e addetti vendite sono tra le categorie professionali più difficile da reperire.

La domanda è in forte crescita relativamente ai ruoli con competenze medio alte che richiedono una specializzazione non sempre strettamente legata ad un percorso universitario.
Più della metà delle aziende intervistate investe in e-learning e strumenti di sviluppo per costruire il proprio canale d’accesso ai talenti. Il 23% dei datori di lavoro sta anche cambiando i propri modelli, compresa l’offerta di accordi di lavoro flessibili.

Le aziende puntano, analizzando i dati, a nuovi pool di talenti per colmare il gap: il 24% sta esaminando dati demografici, fasce d’età o aree geografiche diverse per attirare talenti tra cui disoccupati di lunga durata, part-time e persone che rientrano nel mondo del lavoro.

Tra le 10 posizioni più difficili da ricoprire risultano: Operai Specializzati, Ingegneri Elettronici e Ingegneri specializzati in diversi campi tra cui Verification and Validation, Optical, PLC, Computer Vision e Machine Learning.

A questi si aggiungono: Tecnici, Addetti Vendita ma anche colletti bianchi e specialisti del settore IT come Data Scientists, programmatori Java/PHP, specialisti Cybersecurity, Cloud Architects, e- Commerce Manger e sistemisti Linux.

Per sopperire alla mancanza di talenti, ManpowerGroup suggerisce una risposta che si sintetizza nelle 4 B:

  • Investire in apprendimento, nell’upskilling e nello sviluppo per conseguire il successo nell’era digitale.
  • Attrarre il talento “che non può essere costruito” internamente dal mercato esterno anche attraverso un marketing sapiente.
  • Coltivare comunità di talenti al di fuori dell’organizzazione, tra cui lavoratori part- time, freelance, a contratto e a tempo determinato ad integrazione delle competenze esistenti.
  • Aiutare le persone a spostarsi e cambiare di ruolo sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione.

Gennaro Di Vittorio

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