Dopo il lockdown: così ripartono i general counsel

È ufficialmente iniziata la Fase 2. L’Italia esce in punta di piedi dal lockdown, proclamato l’8 marzo scorso, che ha frenato tutte le attività non essenziali lungo lo Stivale. Mentre per qualcuno la ripartenza è reale e per gradi, per chi, come i general counsel, non ha mai smesso di lavorare, è soprattutto simbolica.

Come ogni nuovo inizio, la Fase 2 rappresenta un’occasione per riprogettare il futuro prossimo, mettendo a frutto gli insegnamenti delle settimane più critiche e riorganizzando la direzione legale affinché possa fronteggiare al meglio le sfide dei prossimi mesi e oltre. Il coronavirus ha infatti lasciato il segno negli uffici legali almeno per due ragioni. La prima è strettamente operativa, dovuta principalmente al cambio della modalità di lavoro dal “fisico” al remoto. La seconda, invece, è propriamente legale, per via delle nuove tematiche che la pandemia ha sollevato. Dall’analisi di questi cambiamenti riparte il lavoro dei general counsel sulle proprie direzioni di competenza. MAG ne ha parlato con Gianpaolo Alessandro (general counsel di Unicredit), Giulio Fazio (direttore affari legali e societari di Enel) e Marco Reggiani (general counsel di Snam).

A livello organizzativo, intanto, la Fase 2 non si è tradotta per le direzioni affari legali di Unicredit, Enel e Snam in un rientro immediato in ufficio. Le squadre, raccontano i professionisti, hanno tenuto botta allo scoppio della crisi, lavorando a ritmi ancor più sostenuti di prima, seppure da remoto. In Enel, dichiara Fazio, il lavoro da remoto: «ha addirittura aumentato la produttività e tagliato le distanze tra i Paesi, rendendo i confronti tra nazioni più diretti e accelerando i tempi di interlocuzione». Non c’è motivo dunque per non proseguire con lo smart working.

Una modalità di lavoro che Snam aveva anche sperimentato da ben due anni prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria Covid-19, lavorando da remoto due giorni a settimana, e sulla quale le direzioni legali di Enel e Unicredit, in scia al potenziamento degli strumenti tecnologici voluto dai gruppi, stanno investendo ulteriormente anche per il futuro.

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Gennaro Di Vittorio

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