Lenovys: 5 consigli per sviluppare l’innovazione

La grande maggioranza delle aziende italiane è attenta all’innovazione ma non è soddisfatta dei risultati ottenuti.

È quanto emerge dall’indagine che Lenovys, società di consulenza aziendale specializzata in Lean Management applicato all’innovazione ad alto impatto, all’energia delle persone e al miglioramento delle prestazioni, ha realizzato intervistando 300 medie e grandi aziende italiane, in preparazione della quarta edizione dell’executive master in “Impact Innovation”.

L’83% delle aziende intervistate ha lanciato nuovi prodotti sul mercato nell’ultimo anno e si dichiara molto orientata all’innovazione, ma meno del 30% degli intervistati è soddisfatto dei risultati ottenuti.

Il 92% del campione intervistato si è detto troppo attento a prodotti e servizi e poco all’obiettivo che il cliente finale vuole raggiungere. Se il 50% delle realtà intervistate tiene in considerazione l’evoluzione delle tecnologie nei propri processi innovativi, meno del 38%, le considera come funzionali a nuovi modelli di business, di fatto limitandone la potenzialità e il reale impatto di mercato. Inoltre più del 67% del campione aziendale si concentra sulle funzionalità del prodotto quando fa innovazione, mentre meno del 35% considera la customer experience.

Dal confronto con le aziende interpellate nell’indagine è emerso che, in un contesto italiano fatto di pmi e aziende che non hanno a disposizione mezzi finanziari importanti o sistemi di venture capital sviluppati come quelli di altri Paesi, la differenza tra il successo e il declino sta nella capacità di sviluppare un approccio sistemico all’innovazione. Si tratta di un elemento determinante per generare innovazione “ad alto impatto”, mirata cioè a introdurre sul mercato prodotti e servizi innovativi, prima dei concorrenti per un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo nel tempo.

I 5 consigli di Lenovys per sviluppare l’innovazione ad alto impatto

#1. Lavorare sulla proposta d’impatto non sul prodotto. Le aziende che innovano continuamente con successo partono da una domanda che guida costantemente tutti i loro sforzi d’innovazione: “Come posso proporre ai miei clienti un risultato in termini funzionali, emotivi o di status, superiore rispetto a quello dei prodotti concorrenti?”

#2. Rendere “completa” la propria innovazione. L’errore più comune nelle aziende è concentrarsi sul prodotto e, nel migliore dei casi, sui prodotti/servizi complementari ad esso associati. In realtà lo spettro degli elementi da considerare è molto più ampio e molto più ricco di opportunità. Maggiori elementi d’innovazione vengono introdotti in questi ambiti, maggiore sarà la difficoltà dei competitor di copiare e quindi maggiori saranno i ricavi.

#3. Sperimentare fin da subito, anche quando si crede di non essere ancora pronti: il Minimo prodotto fattibile. Per comprendere le reali necessità del cliente è necessario procedere con un approccio fortemente sperimentale e sviluppare il cosiddetto MPF (Minimo Prodotto Fattibile). Il MPF è una versione estremamente semplificata della soluzione che si vuole sviluppare e contiene solamente le funzionalità necessarie per raccogliere feedback da un gruppo ristretto di clienti. Rapidi cicli di test e apprendimento consentono di sviluppare rapidamente la propria soluzione senza sprecare energie e sforzi nello sviluppo completo di funzionalità che non aggiungono valore per i clienti.

#4. Dire no a mille cose. Più progetti gestiti contemporaneamente dalle stesse risorse finiscono per rallentarsi a vicenda. Steve Jobs diceva che l’innovazione viene dal “dire no a mille cose”. In altre parole, l’innovazione è frutto di duro lavoro focalizzato verso una direzione. Disperdere energie e sforzi lungo diverse direzioni non porta mai all’eccellenza, ma a fare diverse cose in modo approssimativo e con tempi più lunghi.

#5. Non fare tutto da soli. Molte aziende pensano a come rendere segrete le loro attività di r&d ma se in alcuni casi la riservatezza è doverosa, per alcune tematiche è possibile aprirsi all’esterno con enormi benefici in termini di risparmio di tempo, risorse e incremento dei livelli d’innovazione.

 

Gennaro Di Vittorio

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