Lavorare ai confini di una multinazionale
Cosa significa lavorare come avvocato in un avamposto di una gigantesca multinazionale? Provate a chiederlo a Mohamed Elmogy e vi dirà che non è un lavoro in solitaria. Il giurista è a capo dell’attività legale dell’azienda tedesca Siemens AG in Egitto, e tra le sue responsabilità c’è anche quella della vicina Libia (e ora, anche del più lontano Iraq). Ma per come è organizzato il gruppo, Elmogy sa che può affidarsi facilmente agli altri colleghi dell’azienda. L’ufficio legale infatti non si limita a coprire l’operatività locale, ma si occupa dell’intera azienda. Ed Elmogy stesso fa avanti e indietro dalla sede regionale di Abu Dhabi.
MAG ha parlato con lui – in occasione della Legalcommunity Week tenutasi a Milano dal 10 al 14 giugno 2019 – delle modalità con cui Siemens dispone del talento legale, della compliance e di ciò che cerca, in un mercato estremamente ristretto, nelle risorse che assume.
Lei lavora in Siemens, ha un suo dipartimento legale locale?
In Siemens l’ufficio legale è organizzato a matrice. Dunque non abbiamo riporti diretti al business. Tutti riportano al general counsel di Siemens. In Egitto, io riporto al general counsel dell’area dell’Africa orientale, Asia e Medio Oriente. La mia squadra è composta da 10 avvocati: due avvocati senior, tre professionisti che seguono la compliance, cinque risorse a contratto e un assistente personale.
La compliance fa capo all’ufficio legale?
Sì. E risponde al general counsel.
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