L’AI sostituirà i legali… in parte
Parola d’ordine innovazione. Qualsiasi tentativo di trovare una prova contraria sarà fallimentare. Innovare è ufficialmente il mantra dell’intero universo dei servizi legali. Basta guardare a quello che è successo negli ultimi dieci anni per rendersene conto. Gli studi legali hanno iniziato a mettere in discussione i propri modelli operativi e si sono aperti all’uso di nuove tecnologie e intelligenza artificiale (AI) per dare al cliente servizi migliori e sempre più al passo coi tempi. Nuovi player, innovativi per vocazione, sono apparsi sul mercato, crescendo di anno in anno: i fornitori di servizi legali alternativi. E in azienda, le direzioni legali, al pari delle altre funzioni, stanno iniziando a implementare tecnologie che consentono loro di lavorare in maniera più efficiente e di ridurre, o quantomeno contenere, i conti.
Per comprendere più da vicino in cosa si traduce per i giuristi d’impresa l’esigenza di innovare e quanto conti la tecnologia nel processo di rinnovamento della fornitura del servizio legale MAG ha incontrato Dahir Ali, vice president e general counsel Asia Middle East and Africa di Cnh Industrial. Ecco cosa ci ha detto.
Cosa significa innovare per un general counsel?
L’innovazione fa parte della natura umana. Nell’ambito specifico della direzione legale e del lavoro di un general counsel, innovare significa capire, attraverso un’accurata indagine delle esigenze dei clienti interni, quali sono gli ambiti in cui si può dare maggior valore aggiunto all’azienda ed elaborare metodi e modalità di lavoro che, in modo molto pratico, aiutino a raggiungere gli obiettivi di business in maniera agile. L’innovazione è più un metodo che un fattore specifico.
In questo contesto dove si inserisce la tecnologia? Che ruolo ha?
Un ruolo essenziale, di facilitatore e acceleratore della comprensione di rischi e opportunità del business. Aiuta a elaborare i metodi e le soluzioni più opportune.
La tecnologia, e soprattutto l’intelligenza artificiale, si ritaglia uno spazio sempre maggiore nel mondo dei servizi legali. Qualcuno teme che l’uso massivo dell’AI possa mettere in pericolo la professione legale. Lei cosa ne pensa?
Non credo che metterà in pericolo la professione legale, ma la sostituirà in parte. Una delle maggiori sfide per i giuristi è gestire le complessità in modo agile. Adattandosi rapidamente, l’intelligenza artificiale sarà un abilitatore perché faciliterà la comprensione dei fatti e accelererà la predictability e i possibili esiti di un’analisi.
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