La sostenibilità? Una nuova sfida per i general counsel

Avete letto bene. Ho scritto sostenibilità. È una delle nuove macro-aree pronta a finire sulla scrivania dei general counsel. Su quella di qualcuno c’è già finita. Questa settimana, ho già incontrato due giuristi d’impresa a cui in azienda è stata affidata la “custodia” del tema. E sono certa che tra voi ce ne siano anche altri, che magari se ne occupano pure da un bel po’. Anche perché è persino una tendenza che si fa sempre più strada anche all’estero.

I motivi per cui il general counsel possa essere la persona giusta che si occupa di sostenibilità in azienda ci sono eccome. Intanto arriva un’ondata di regolamentazione dalle istituzioni internazionali e, a cascata, da quelle nazionali. Quando si parla di regolamentazione, lo sapete meglio di me, il primo pensiero dell’amministratore delegato va al general counsel. E poi sostenibilità, oltre che con compliance, fa rima con governance (in senso lato, chiaramente). E anche qui, il general counsel non può nascondersi dietro a un cerino. C’è anche da dire che le ultime ricerche dimostrano che il direttore affari legali ha sempre maggior peso in azienda (da ultimo la survey di Acc sui CLO, della quale potete leggere qui un articolo dedicato), viene considerato un consigliere strategico e, in quanto tale, ha il profilo perfetto per la gestione di attività delicate. Posso continuare… Al pari della compliance, della privacy o della cybersecurity, la sostenibilità è un argomento che, se non trattato con attenzione, può porre rischi reputazionali. E chi si occupa della tutela dei rischi aziendali? Ma non solo. La reputazione è strettamente collegata all’etica di un’impresa. E anche qui, devo davvero farvi un’altra domanda?

Chiudo con un dato di Spencer Stuart, reso noto questa settimana. Il 16% delle quotate in Italia, di cui 12 nel segmento FTSE, ha creato comitati di sostenibilità focalizzati unicamente su tematiche Esg (acronimo di environmental, social, governance, diventato uno standard per definire l’approccio sostenibile agli investimenti). Un altro 16% ha formato “comitati congiunti” (che oltre che di sostenibilità si occupano di temi sociali e di inclusione).  Il numero medio di riunioni annue di questi comitati è di sei.

Insomma, poi non dite che noi non ve lo abbiamo detto…

Gennaro Di Vittorio

SHARE