La sfida della privacy
uesto mese sono stata in Italia solo due giorni ma è una cosa normale quando si lavora in una multinazionale e si cambia incarico. All’inizio ci sono sempre tante persone da vedere, tante sedi da visitare e bisogna abituarsi ai nuovi ritmi. Poi però tutto diventa più gestibile visto che la mia sede di lavoro sarà comunque in Europa perché, al momento, la nostra priorità è l’implementazione del nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati». Cristina Cabella racconta così a MAG l’inizio del suo nuovo incarico come chief privacy officer di Ibm Corporation.
La giurista d’impresa – già senior counsel trust and compliance officer Europe, Middle East & Africa e vice presidente Aigi – è la prima europea a ricoprire questo ruolo nella multinazionale Usa che è stata una delle prime società a dotarsi del ruolo di chief privacy officer. «Avere una persona europea in questo ruolo globale – spiega Cabella – dà un messaggio molto significativo sull’importanza e il rilievo del nostro background come giuristi. Essere scelta per questo ruolo in un momento così delicato rappresenta sicuramente una sfida ulteriore».
Secondo lei il responsabile privacy dovrebbe essere un singolo o invece un team?