La rivincita delle e-bionde
Negli anni ’30 le chiamavano le “bionde”. All’epoca le sigarette, pubblicizzate dagli attori più famosi, erano un’icona hollywoodiana e di tutta la cultura pop. Con il passare degli anni il mito della sigaretta è venuto meno per via del proliferarsi delle ricerche mediche sui danni alla salute provocati dal fumo. I colossi mondiali del tabacco hanno dovuto riorganizzarsi di conseguenza e allargare l’offerta di prodotti per far fronte alle nuove esigenze dei consumatori e alle richieste delle autorità oltre che per rimanere sul mercato.
Per parlare delle sfide legali connesse all’evoluzione che ha interessato il settore, MAG ha incontrato Andrea Di Paolo, responsabile affari legali e regolatori di British American Tobacco per l’Italia. Classe 1971, l’avvocato è stato appena nominato head of legal and regulatory affairs dell’area Western Europe del gruppo. Nel suo nuovo ruolo si occuperà di dare la direzione strategica e coordinare tutte le questioni legali e regolamentari chiave di 9 Paesi (Grecia, Malta, Cipro, Israele, Spagna, Portogallo, Canarie, Andorra e Gibilterra). «Per British American Tobacco, il mercato italiano è il secondo in Europa in termini di volumi. Il primo è la Germania», spiega Di Paolo, raccontando il suo ruolo all’interno del colosso del tabacco che, con l’acquisizione di Reynolds messa a segno a inizio 2017, è diventato il primo player al mondo per ricavi e valore di mercato.
Come ha cambiato il mercato del tabacco il lancio di nuovi prodotti come la sigaretta elettronica?
Il lancio di nuovi prodotti ha rivoluzionato il mercato del tabacco. Possiamo parlare di un vero e proprio cambiamento epocale. Le multinazionali del tabacco si sono aperte all’innovazione e stanno puntando sui cosiddetti new generation products. Il mercato della sigaretta tradizionale è un mercato maturo in costante e lento declino. Non è pensabile che tra 10-20 anni le sigarette tradizionali la facciano ancora da padrone. Infatti, in meno di un decennio le sigarette elettroniche sono diventate una categoria a sé stante, distinta dai prodotti contenenti tabacco, con un volume d’affari di miliardi di dollari a livello globale, con oltre 10 milioni di consumatori solo in Europa e un potenziale di crescita notevole. Si consideri che il gruppo BAT, solo negli ultimi 5 anni, ha deciso di investire nei prodotti di nuova generazione, su scala globale, oltre 1 miliardo di dollari.
E a livello legale per voi cosa è cambiato?
Prima lavoravamo in un mercato con delle regole ben precise, poi ci siamo aperti a un nuovo mondo che aveva una regolamentazione embrionale. Abbiamo dovuto studiare molto per capire come lanciare i prodotti nel mercato italiano, come etichettarli…è stato come iniziare a tracciare un percorso ex novo. All’arrivo della sigaretta elettronica in Italia era come muoversi in una giungla, molti player, perlopiù piccole società, offrivano questo tipo di prodotti senza alcun controllo e con standard qualitativi di dubbio livello. Le multinazionali del tabacco hanno puntato a offrire ai consumatori prodotti più controllati, e con standard qualitativi superiori, chiedendo l’introduzione di normative volte a dare certezza all’intero settore e a tutelare il consumatore.
PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO CLICCA QUI E SCARICA GRATIS LA TUA COPIA DI MAG