La professione secondo Acc Europe

Prima della conferenza Acc Europe, inhousecommunity.it, media partner dell’evento, ha incontrato Ilse de Loof (nella foto), presidente del capitolo europeo dell’Associazione per discutere del futuro della professione

di ilaria iaquinta

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New Beginnings from an inspiring perspective. È questo il titolo del convegno annuale di ACC Europe che riunirà dal 22 al 24 maggio a Madrid gli associati europei della Association of Corporate Counsel (l’associazione internazionale dei giuristi d’impresa più grande al mondo che conta oltre 45mila membri ed è presente in 90 Paesi). Ritorna il tradizionale appuntamento annuale, interrotto dopo l’ultima edizione a Edimburgo nel 2019 a causa della pandemia. Nella capitale spagnola si attendono circa 400 in-house counsel per una due giorni di dibattiti e appuntamenti di networking. L’obiettivo sarà confrontarsi, scambiarsi vedute e condividere esperienze e idee per costruire insieme il futuro della professione. Come? Partendo dal presente. Scardinando i temi più caldi per i legal counsel, attraverso 22 diverse sessioni di lavoro dedicate ai diversi aspetti del mestiere, da quelli più squisitamente giuridici (nel filone indicato dall’associazione come Lead the Law), e manageriali (Lead the Business) a quelli di crescita personale (Lead Yourself). Tra le altre cose, si parlerà ad esempio di crisis management, ESG, antitrust, whistleblowing, diversity equity & inclusion (DEI), digitalizzazione, legal operations. Prima del convegno, Iberian Lawyer che è media partnership dell’evento ha incontrato Ilse de Loof, presidente di Acc Europe e general counsel di Swissport International per fare con lei il punto sulla professione.

La conferenza annuale di Acc Europe torna in presenza. L’ultima edizione dal vivo è stata quella di Edimburgo, nel 2019. In questi tre anni sono successe molte cose…
Certamente… il Covid-19, in particolare…nessuno lo avrebbe previsto a Edimburgo nel 2019. Ma nel frattempo, abbiamo tenuto i nostri membri occupati con diverse iniziative e opportunità per imparare e connettersi.

Quali saranno i temi caldi del convegno 2022?
I temi scelti per l’appuntamento di quest’anno sono il risultato di ciò che abbiamo vissuto negli ultimi due anni e mezzo. Come è cambiato il business a seguito del Covid-19, e quindi come deve continuare a evolvere il ruolo del legale interno per soddisfare le nuove richieste aziendali. Sia da un punto di vista legale, con le leggi e i regolamenti che cambiano, ma anche in termini di competenze soft, come la leadership, la comunicazione e l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Penso che questo sia un obiettivo di alto livello per la conferenza. Poi, naturalmente, ci sono molte discussioni incentrate su argomenti come la privacy, la DEI, e come aiutare l’azienda a navigare in un mondo in costante cambiamento, sfruttando le lezioni apprese dalla pandemia.

Come gli accadimenti degli ultimi due anni hanno influito e influiscono sulla professione dei giuristi d’impresa?
L’impatto più significativo sugli in house è stato l’aumento delle responsabilità non squisitamente legali. Anche prima del Covid, stavamo abbandonando la tendenza a dedicare la maggior parte del nostro tempo a questioni strettamente legal, e questa tendenza ha subito un’accelerazione col Covid-19. Siamo sempre più chiamati a gestire o a fornire consulenze su una varietà di altre questioni, tra cui la DEI, la sostenibilità, la cybersicurezza, la privacy e le risorse umane, solo per citarne alcune.

Il Covid-19 ha però anche avuto un effetto positivo sulla professione: ha accelerato alcuni trend, tra questi c’è la digitalizzazione?
Certamente. Prima del Covid-19, gli uffici legali stavano lentamente prendendo confidenza con la digitalizzazione e implementando un numero maggiore di tecnologie. La pandemia ha evidenziato rapidamente chi tra quelli che avevano implementato e aggiornato la tecnologie in anticipo e ha esposto quelli che avevano trascinato i piedi. È diventato rapidamente un imperativo di business per rimanere competitivi, e penso che questo continuerà e crescerà.

Inoltre, la pandemia ha evidenziato l’importanza dei legali in azienda. La gestione dell’emergenza ha richiesto un loro maggiore coinvolgimento nel business e i giuristi d’impresa hanno dimostrato di essere consiglieri preziosi nella gestione delle emergenze…
Senza dubbio, la pandemia ha messo veramente in evidenza sia la formazione dei giuristi d’impresa che le posizioni che occupano all’interno delle aziende essendo partner strategici versatili ed efficaci. Spero che questo apprezzamento e questa comprensione dell’importanza degli avvocati in house e degli uffici legali per il business continui a crescere. Anche se non generano entrate direttamente generare, cercare la loro assistenza con il giusto tempismo aiuta a raccogliere i frutti, evitando rischi ed errori che potrebbero essere molto costosi.

Per i prossimi anni, quali sono le sfide maggiori per i general counsel? […]

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