«La job rotation è la chiave per la crescita»
MAG ha incontrato Federico Bonaiuto, general counsel di Leonardo, per parlare dei suoi primi otto mesi di mandato
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Aveva 27 anni, Federico Bonaiuto, quando ha varcato per la prima volta la soglia di Leonardo. Non lo sapeva, forse, che non avrebbe lasciato mai più il gruppo. Era il 1996 e, vista la laurea in Economia e la recente pratica in uno studio di commercialisti, è finito inizialmente nel dipartimento fiscale. Lo stesso di cui, cinque anni più tardi, nel 2001, è stato nominato dirigente. Nel corso del tempo, poi, è riuscito a ritagliarsi un po’ di tempo per ottenere una seconda laurea, questa volta in Giurisprudenza, che, insieme all’abilitazione alla pratica forese, gli è valsa il trasferimento all’ufficio legale, dove ha assunto diversi ruoli di responsabilità. Nel 2015 è diventato senior vice president group legal affairs. Nel giugno del 2023, invece, a seguito di una ristrutturazione che ha interessato le divisioni interne di Leonardo, è stato nominato general counsel del gruppo.
«Conosco questa azienda come le mie tasche. Ricordo tutti i nomi e tutte le facce di chi è passato da queste stanze», ha detto a MAG, che lo ha incontrato per tirare le somme di questi primi otto mesi di mandato. Ecco cosa ci ha raccontato.
Come è stato il passaggio da membro a capo della squadra legale?
Lavoro in Leonardo da quasi 28 anni, con diversi ruoli di responsabilità prima nell’area fiscale e poi in quella legale e societaria. Leonardo è casa mia. È stato un percorso, quello che ho fatto qua dentro, che mi ha naturalmente permesso di maturare una profonda conoscenza dell’azienda e delle sue persone, e che mi ha facilitato nell’assunzione del nuovo ruolo di general counsel.
E che l’ha portata, immagino, a lavorare a stretto contatto con il management aziendale…
Sì, sia con l’amministratore delegato e direttore generale, professor Roberto Cingolani, sia con il presidente, ambasciatore Stefano Pontecorvo, sia con il condirettore generale ingegner Lorenzo Mariani e, in generale, con tutta la prima linea di management. Il che chiaramente rappresenta un momento di ulteriore crescita professionale e manageriale e, al contempo, uno stimolo ulteriore a perseguire le strategie aziendali e contribuire al nuovo piano industriale in corso di definizione proprio in queste settimane.
In che modo contribuisce?
Beh, rispetto al precedente incarico, oggi mi occupo anche degli affari societari, sia di Leonardo che delle società del gruppo, unendo quindi alla responsabilità di tutelare gli interessi legali dell’azienda anche quella di garantire un’efficace corporate governance di un gruppo dalla forte impronta internazionale, con una presenza societaria molto ramificata. È il mio stesso ruolo che fa sì che io contribuisca.
Da quando è ai vertici della direzione legale, che tipo di cambiamenti ha apportato al team?
Ho fatto alcune scelte che riguardano innanzitutto l’assetto organizzativo, e l’ho fatto sia sulla base delle priorità assegnate dal nuovo management, sia perché Leonardo è storicamente convinta che le proprie persone rappresentino l’asset fondamentale per poter affrontare le sfide di business che ci attendono nei prossimi anni.
Di quali scelte si tratta?
Per esempio, è stata creata, anche all’interno della direzione legale, l’unità dedicata al settore Spazio e al GCAP (Global Combat Air Programme, un programma trasversale che riguarda divisione velivoli e divisione elettronica), ossia il progetto di collaborazione internazionale che coinvolge Italia, Regno Unito e Giappone per lo sviluppo di un sistema aereo di nuova generazione.
A cosa tiene particolarmente come leader?
Uno dei miei obiettivi è che si rafforzi sia l’amalgama tra la corporate e le divisioni operative così come tra le divisioni e le società del gruppo, soprattutto quelle operanti all’estero, sia il processo di sviluppo delle nostre migliori giovani risorse. Questo è il motivo per cui sostengo e promuovo con determinazione la job rotation all’interno dei vari dipartimenti della mia direzione.
Perché? Quali sono i benefici della job rotation?
Consente alle persone di crescere professionalmente e a Leonardo di poter contare nel medio termine su una nuova generazione di manager in ambito legale in grado di continuare a tutelare al meglio gli interessi di quella che è oggi una delle principali aziende industriali dell’aerospazio, difesa e sicurezza a livello globale. Sono convinto, infatti, che uno dei compiti più importanti per coloro che, come me, arrivano dall’interno, è restituire e fare in modo che rimanga ciò che abbiamo creato, quindi una base manageriale importante, facendo crescere da un lato i più giovani, ma anche il middle management.
Per coloro che arrivano dall’interno, ha detto… E per chi proviene dall’esterno?
In realtà il traguardo dovrebbe essere lo stesso, ma io di fatto sono cresciuto all’interno, credo di aver fatto una carriera dignitosa e dunque parlo per me. Vista la mia esperienza e dato il mio ruolo da giurista d’impresa e non da avvocato del libero foro, sono convinto che i manager legali in house, per potersi chiamare tali, debbano essere preparati a tutto ciò che prevede l’orizzonte aziendale, sapere tutto ed essere in grado di gestire tutto, anche quanto previsto da una posizione più apicale. La job rotation serve anche a questo.
Da quante persone è composta la sua squadra oggi?
Attualmente la squadra è composta da circa 90 persone che diventano 150 se guardiamo all’intero gruppo Leonardo. Sono in maggioranza avvocati, suddivisi tra chi si occupa degli aspetti legali e chi gestisce gli affari societari. Abbiamo un’organizzazione a matrice con team dedicati per ciascuna delle sei divisioni di Leonardo (elicotteri, elettronica, cyber, aerostrutture e velivoli, oltre allo spazio, che in realtà è una business unit che sviluppiamo tramite le joint ventures che abbiamo con Thales) e team corporate che presiedono aree trasversali quali il contenzioso, le operazioni straordinarie e la finanza. Sulla parte societaria abbiamo un team dedicato a Leonardo, anche in funzione del suo status di società quotata, e uno dedicato al gruppo, sia sul versante domestico che su quello estero.
Una cosina da niente, insomma…
Conti che, a questa organizzazione interna, si aggiunge quella composta dai team delle realtà del gruppo, sia nazionali che internazionali, con una forte spinta all’integrazione e alla collaborazione reciproca e trasversale, probabilmente facilitata anche dalla personale conoscenza di tutte le persone che lavorano nel team legale e societario del gruppo, grazie alla lunga militanza in questa azienda.
A quali operazioni si è dedicato in questi primi mesi di mandato?
L’attenzione si è concentrata in particolare su alcuni punti fondamentali del nuovo piano industriale, quali la modifica degli accordi di Space Alliance per rendere più simmetrici i rapporti con il partner Thales; le linee guida per creare una partnership europea con KNDS nel settore della difesa terrestre; e una più stretta collaborazione con Fincantieri nel settore navale, unitamente ad alcune operazioni di riorganizzazione interna – sia all’estero che in Italia – per una governance più efficiente e una riduzione dei costi più incisiva.
Cioè?
Abbiamo rivisto il perimetro delle società americane, concentrandole all’interno di un’unica holding che abbiamo negli Usa, mentre in Italia abbiamo riorganizzato la parte logistica a diretto riporto di Leonardo che prima era sotto una delle […]
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