John Rigau: “Diversità, integrità, sostenibilità e meritocrazia sono nel dna di PepsiCo”
Iberian Lawyer ha incontrato il vice president and general counsel di PepsiCo per l’Europa occidentale. “L’atteggiamento e l’impegno della prima linea del team è stato esemplare durante la pandemia e, soprattutto, nei momenti di maggiore incertezza”, dice.
Basta ascoltarlo John Rigau (nella foto) – vice president and general counsel di PepsiCo per l’Europa occidentale – per capire che è come quei direttori d’orchestra abituati a comporre e dirigere tutti i tipi di repertori. Non a caso, il professionista lavora da 30 anni per PepsiCo. A Iberian Lawyer ha parlato della sua carriera e della sua vita.
Rigau dice di essere orgoglioso di essere parte di un senior management team composto da dirigenti cresciuti all’interno dell’azienda. Lo stesso ad, originario di Barcellona, Ramón Laguarta, ha iniziato la carriera in PepsiCo Spagna e ora è a capo di un gruppo che supera la capitalizzazione di mercato delle tre maggiori società dell’indice IBEX messe insieme.
Dopo quasi trent’anni nella stessa azienda, immagino senta PepsiCo nel suo DNA e viceversa…
La mia carriera in PepsiCo è stata molto dinamica, questo mi ha permesso di lavorare su progetti molto vari, in ambienti legali multinazionali e in team globali e diversificati. Mi sento davvero privilegiato a lavorare per una delle maggiori aziende al mondo e in una posizione internazionale. PepsiCo mi ha permesso di crescere professionalmente in un contesto culturale e valoriale con il quale mi identifico completamente. La diversità, l’integrità, la sostenibilità e la meritocrazia fanno parte del nostro DNA, così come la crescita costante e l’apprendimento continuo. PepsiCo mi ha permesso di lavorare a fianco di dirigenti di alto livello.
Ci racconta come ha vissuto questa evoluzione nel corso degli anni e i diversi ruoli fino a oggi?
Dopo un primo anno di formazione tra Stati Uniti, Messico e Regno Unito, ho iniziato come responsabile legale del gruppo in Spagna con la sfida di creare una direzione legale interna. L’obiettivo primario era centralizzare il lavoro legale, stabilire processi e sistemi efficienti e ridurre la dipendenza dai consulenti esterni. Successivamente, mi è stata offerta la responsabilità di guidare l’ufficio legale della divisione PepsiCo Restaurants per il Sud Europa e il Nord Africa in anni di grande espansione e crescita delle attività Pizza Hut e KFC. A seguito dello spin-off di questa divisione, mi sono state assegnate nuove responsabilità fino a diventare general counsel per l’Europa continentale per la business unit Food dove PepsiCo si è espansa nei mercati emergenti dell’Europa orientale attraverso acquisizioni e joint venture. Sono stati anni intensi, poiché oltre ad acquistare aziende locali dovevamo integrarle nella struttura PepsiCo e, nel mio caso, organizzare l’ufficio legale e sviluppare gli standard di compliance. A seguito dell’integrazione delle attività di bevande, succhi, snack e cereali, attualmente dirigo l’ufficio legale dell’Europa occidentale per tutte le divisioni di PepsiCo.
È responsabile della direzione legale dell’Europa occidentale di PepsiCo, che comprende 15 mercati e dell’area Government Affairs and Communications per Spagna, Portogallo e Italia. Com’è strutturato il suo team, da quanti avvocati è formato che gestisce e cosa li distingue?
Il team legale di PepsiCo West Europe è composto da 14 avvocati dislocati in quattro business unit: 1) Francia, 2) Benelux e Scandinavia, 3) Germania, Svizzera e Austria e 4) Spagna, Portogallo e Italia. Il team Government Affairs and Communications è compost da cinque professionisti. Abbiamo un mix di generalisti e specialisti, tenendo conto della varietà di settori legali coinvolti nel settore alimentare e dei beni di consumo. La nostra area di attività comprende essenzialmente m&a, distribuzione e concorrenza, regolamentare, pubblicità e sponsorizzazioni, proprietà intellettuale, immobiliare, lavoro e compliance. Il team si distingue per la capacità di comprendere il business e le sue priorità strategiche, una buona gestione del rischio, pragmatismo nelle situazioni complesse e l’atteggiamento positivo.
Nonostante il Covid-19 il 2020 non pare sia stato un anno difficile per PepsiCo. Quali divisioni e prodotti e in quali mercati hanno performato meglio e a cosa pensa sia dovuto?
Nel 2019 le nostre vendite tra i canali horeca e retail erano bilanciate al 50%. Nel 2020 siamo stati impattati dalla chiusura del canale horeca e dalle misure di confinamento. Di fronte a questa nuova realtà e a causa dei cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori, ci concentriamo sul soddisfare la domanda crescente dai canali di vendita al dettaglio. Abbiamo anche ridistribuito la forza vendita per concentrarci sui supermercati e i negozi di prossimità. L’ampio portafoglio di prodotti a marchio Lay’s, Cheetos, Doritos, Ruffles, Pepsi, 7Up, Gatorade, KAS, Quaker e Alvalle ci ha anche aiutato a guadagnare rilevanza e continuare a essere presenti nelle case, anche a causa del boom dei consumi di prodotti per l’aperitivo.
La pandemia ha costretto le aziende di prodotti di consumo a rivedere e rafforzare i propri processi di sicurezza per lavoratori e consumatori. Che azioni ha intrapreso Pepsico?
Fin dall’inizio è stata data la priorità alla sicurezza dei dipendenti e dei team, principalmente negli stabilimenti produttivi e nella forza vendita, poiché erano i più esposti. Gli stabilimenti e la catena di fornitura sono rimasti sempre operativi, con la massima sicurezza e protezione per i lavoratori. Malgrado le molteplici difficoltà, la filiera si è coordinata perfettamente con fornitori e clienti per garantire la fornitura. A causa dell’elevato ricambio dei prodotti in questi canali e della carenza di personale in alcuni negozi, abbiamo aumentato la frequenza delle visite e aiutato anche nel rifornimeto dei prodotti. L’atteggiamento e l’impegno della prima linea del team è stato esemplare durante la pandemia e, soprattutto, nei momenti di maggiore incertezza.
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