Nasce Lexout, nuova realtà di outsourcing legale per imprese e studi
Nasce Lexout, nuova realtà del panorama dei servizi professionali che offre in outsourcing supporto specialistico alle imprese (“legal business support”) nei settori compliance, health, safety and environment, HR, coniugando elevate qualità professionali processi tecnologici e digitali innovativi, dall’intelligenza artificiale al machine learning.
Come si apprende dal comunicato stampa diffuso dalla società, il piano di Lexout è offrire un servizio tailored, con un nuovo brand, un concept innovativo e un team di professionisti con un grande bagaglio di competenze e relazioni; questo sia ad imprese, enti pubblici e startup, che agli studi legali tradizionali (magari appesantiti o in necessità di nuove forze dopo l’emergenza Covid).
La società ha costituito un Advisory Board composto da ex general counsel, manager d’impresa e accademici, a garanzia degli standard qualitativi nell’erogazione del servizio e degli obiettivi di eccellenza ed etica professionale che il progetto si propone. Tra gli altri, per l’indirizzo tecnico-scientifico in materia di Hse, partecipa al board anche Matteo Benozzo, docente aggregato all’Università di Macerata, mentre Carolina Conforti si occupa di legal support, Francesca Francucci di HR e Rectruiting.
«Abbiamo un’idea ben precisa della nostra identità, assolutamente innovativa e rivoluzionaria nell’ecosistema dei servizi professionali. Per questo, teniamo a chiarire che non siamo uno studio legale, né una società di temporary management, di outplacement o tantomeno un head hunter», spiega l’avvocato Francesco Bruno (nella foto), coordinatore dell’Advisory Board di Lexout, nel comunicato stampa. «Non ci occupiamo di litigation, o di altre attività tipiche di uno studio tradizionale. Desideriamo inoltre ben distinguere le figure dei nostri giuristi d’impresa da quelle di un avvocato tradizionale. Piuttosto che sovrapporci ai Legal In House o ai Compliance Officer già presenti nelle imprese vogliamo affiancare queste risorse, come loro business partner, alleggerendole delle loro incombenze nelle fasi di picco o gap organizzativo, per consentire loro di concentrarsi sul proprio core business».