Mediobanca: ecco i settori immuni dal Covid nel primo trimestre

Per i big mondiali del farmaceutico e del web l’uragano Covid-19 non sembra pesare molto, anzi. Questo è quanto emerge dall’analisi dell’Area Studi di Mediobanca, che ha passato al setaccio i risultati del primo trimestre di oltre 150 grandi multinazionali con fatturato annuale superiore a 3mld, tracciando un bilancio che vede alcuni settori quasi immuni alla crisi e altri che, invece, che sono sprofondati. Lo scenario di fondo, certo, non è ottimistico: basti pensare che il Fondo monetario internazionale (Fmi) rivede una contrazione del 3% del Pil mondiale che tocca addirittura -7,5% nell’aerea euro. In Italia, poi, il dato consuntivo del trimestre fa registrare un calo del 5,2% del Pil.

I settori in crescita 

Nonostante il Covid, i grandi gruppi del web e del software hanno visto i ricavi aumentare del 17,4% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. Anche la grande distribuzione ha aumentato le vendite del 9,1%, mentre le multinazionali del comparto farmaceutico e medicale hanno registrato un più modesto +6,1%. Pagamenti elettronici ed elettronica registrano invece un incremento rispettivo del 4,7% e del 4,5% nelle entrate. Il settore alimentare sale del 2% (in leggera flessione solo il comparto beverage). A livello di utili, però, la grande distribuzione è più in salute di tutti: i profitti netti salgono del 35%, seguiti dal +20,5% del settore farmaceutico-medicale e dal quasi 15% delle multinazionali del web e del software.

I settori più colpiti 

Se si considera il lockdown, non ci si sorprende che primo fra tutti è il settore della mobilità. Scendono di quasi il 16% anche i ricavi dei player del petrolio e dell’energia. Mentre, va notato, resiste sul lato dei ricavi l’area media-entertainment, con una flessione limitata allo 0,5% che riflette minori entrate pubblicitarie (scendono di circa il 3%), ma un maggior incremento di audience televisivo (salgono i numeri degli abbonamenti a pagamento) e di richiesta di servizi digitali (+8%).  Anche la moda è stata duramente colpita perdendo il 14,1% dei ricavi e il 92% degli utili. Fortissimo colpo anche per il settore automotive che segna una perdita del 92,4% degli utili.

 

Gennaro Di Vittorio

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