Inclusività: l’Italia resta un passo indietro
In Italia sono inclusive solo due aziende su cinque. E anche tra le poche che mettono la diversity in cima ai propri obiettivi si tratta, quasi sempre, di progetti partiti da meno di tre anni. È quanto emerge da una ricerca nazionale che Page Group ha condotto su un campione di 1.202 intervistati, di cui 372 impiegati in società dove sono applicate politiche di diversity & inclusion.
Dalla ricerca risulta, infatti, che l’82% delle aziende non applica pratiche che favoriscono la diversity e la motivazione è, nel 39,6% dei casi, la convinzione che si tratti di temi poco rilevanti per gli interessi dell’azienda. Secondo il 37,1% degli intervistati invece a bloccare tentativi di inclusione è la difficoltà da parte dei dipendenti di accettare gruppi di persone diversi da loro per religione o per orientamento sessuale. Così anche chi pratica politiche di diversity finisce per farlo solo per rispettare le imposizioni legali (74,2% del campione intervistato) o per non ben identificate “ragioni etiche” (67,4% dei casi).