Il team intellectual property di Ferragamo vince nella lotta alla contraffazione
Novantun mila inserzioni online di prodotti contraffatti rimosse dai siti di aste online, 140 nomi a dominio e siti web illeciti chiusi o recuperati, 12.500 falsi distrutti, 12.400 articoli non originali confiscati e oltre 34 mila prodotti falsi sequestrati alle dogane cinesi. Un “bottino” che vale più di 17 milioni di dollari e che è costituito, per la maggior parte (circa il 60&), da cinture. È questo il risultato della lotta alla contraffazione messa in campo nel 2015 dall’ufficio intellectual property di Salvatore Ferragamo. È stato infatti il team in house – supportato da uno law firm internazionale di cui però non è stato reso noto il nome – a occuparsi della strategia del gruppo che ha avuto luogo sia online che offline.
Secondo quanto ha chiarato il presidente Ferruccio Ferragamo in un comunicato stampa: “Abbiamo incrementato ulteriormente il numero di piattaforme di e-commerce monitorate. Per quanto riguarda il mercato cinese, abbiamo rafforzato i controlli nelle attività offline, in particolare nell’ambito delle fiere di settore e dei reseller. Inoltre in Cina abbiamo ottenuto il difficile riconoscimento di marchio notorio, uno strumento che ci permette un notevole risparmio di tempi e costi nella lotta i falsi”.
La società ha anche fatto sapere che per contrastare la contraffazione ha previsto un nuovo meccanismo che permette la tracciabilità del prodotto. Si tratta di un chip, chiamato Tag Nfc, che viene inserito all’interno delle scarpe e che ne garantisce l’autenticità.