Il modello eBay e la funzione legale
In Italia, nel lontano 2000, le aste online erano “illegali”. O per meglio dire non c’era alcuna legge che le regolasse. Il motivo? Fino ad allora nel nostro Paese esistevano solo le aste con il battitore. La situazione è però cambiata completamente con l’arrivo di eBay, la piattaforma web fondata nel 1995 da Pierre Omidyar che offre ai propri utenti la possibilità di vendere e comprare oggetti, sia nuovi che usati, con diverse modalità, inclusa quella dell’asta online.
Come sono andate le cose da quel momento? «EBay, con il suo team legale, ha chiarito di che cosa si trattasse e ha facilitato l’espansione di questo modello di business e dell’e-commerce nel nostro Paese», spiega Andrea Moretti (nella foto), avvocato, responsabile affari legali per l’Italia dell’azienda di San Jose, California.
La storia (italiana) di eBay rappresenta perciò il tipico esempio di business che si muove più veloce delle leggi scritte e che, cosa ancora più importante, nasce dalla capacità di vedere opportunità dove queste non esistono ancora, soprattutto all’interno dei codici. La conseguenza di questa situazione di eccezionalità è che in aziende come eBay, che operano nel settore Internet, spesso la funzione legale ha una marcia in più.
«In questa industry uno dei compiti principali del giurista d’impresa è fornire consulenza legale in ottica commerciale. In pratica l’in house counsel qui è davvero un partner del business visto che senza questa funzione molte imprese commerciali non sarebbero nemmeno iniziate», spiega Moretti.
Parliamo di “diversità” delle aziende online. Cos’ha il mondo online che altre industry non hanno?
Lavorare in una società del mondo online influisce, prima di tutto, sui ritmi di vita e di lavoro. Tutto è più veloce e ci si confronta con temi e con problemi che in altre industry richiedono tempi di incubazione molto più lunghi. Ma c’è anche un altro aspetto che secondo me è importantissimo.