Il legal deve diventare brevettabile
Nelle professioni legali così come in ogni altro settore produttivo è l’innovazione ciò che può fare la differenza tra espansione e recessione, crescita e crisi, sviluppo e declino. Ne è convinto Umberto Simonelli (nella foto), da oltre sedici anni in Brembo dove dal 2009 ricopre il ruolo di general counsel. In questa intervista a Mag by legalcommunity.it, il giurista d’impresa offre un punto di vista radicale all’interpretazione del ruolo e delle funzioni dei legali di oggi. Nelle sue parole ritornano alcuni dei concetti elaborati dal think tank di law 2023, che ha individuato i sette principi che caretterizzano l’attività legale del futuro. Ma le sue riflessioni traggono spunto anche dalla lunga esperienza nel mercato dei servizi legali dove, racconta, può considerarsi finita la «guerra dei mondi che per anni ha contrapposto avvocati e legali in house, visto che l’asimmetria tra queste figure, tipica del passato, è oramai un dato superato». Le due dimensioni della professione legale (quella di libero foro e quella d’azienda) ormai sono calate in uno stesso universo che possiamo definire «mercato».
In concreto, questo cosa implica?
Che tanto gli avvocati quanto i giuristi d’impresa devono cambiare il loro approccio alla professione, concentrandosi sulle esigenze del proprio cliente e trovando il modo di fornire servizi a valore aggiunto.
Detta così sembra facile…
In concreto lo è meno. Ma credo che per fare la differenza, oggi, si debba agire in questo modo: cercando un approccio innovativo.
Fare la punta al cervello?
Esattamente. La competitività passa attraverso lo sviluppo di una conoscenza brevettabile, diciamo unica. L’industria dei servizi legali dovrebbe diventare una industria di prodotto.
Una rivoluzione copernicana per una professione come quella legale…
Non possiamo relegarci e incistarci in ruoli burocratici. Dobbiamo coltivare una contaminazione positiva tra conoscenza e tecnica e di lì gettare le basi per innovare le procedure per la gestione di un contratto così come per la conduzione di un contenzioso.
Ingegnerizzare la conoscenza legale?
Perché no? Dopo aver assunto addetti al marketing, gli studi legali potrebbero investire in ingegneri per la valorizzazione del legal knowledge.