Hogan Lovells: negli USA la diversità entra nelle billable hours
di ilaria iaquinta
L’impegno in materia di diversità e inclusione sarà valutato al pari della billable hours. È quanto accadrà nella sede statunitense dello studio Hogan Lovells. Si tratta di una misura annunciata dalla firm a metà gennaio e ideata per incentivare gli avvocati a occuparsi di questi argomenti che il più delle volte coinvolgono attivamente solo chi fa parte di una minoranza.
Tra le attività riconosciute dall’insegna ci saranno ad esempio: la gestione o l’organizzazione di eventi sulla diversità e l’inclusione; il mentoring a o la sponsorizzazione di avvocati provenienti da ambienti sottorappresentati, con particolare attenzione alle persone di colore o LGBTQ+; e la partecipazione a progetti che vanno oltre la semplice formazione.
Gli associate e i counsel potranno contare nelle billable hours fino a 50 ore di lavoro sulla diversità e l’inclusione tra le 2mila ore che devono maturare generalmente per avere diritto a un bonus. In ogni caso, prima di inziare a contare le ore spese in iniziative D&I dovranno raggiungere le 1.800 ore fatturabili dal cliente. Il lavoro pro bono viene infatti contato separatamente ai fini dell’idoneità al bonus.
Gli avvocati che appartengono a una minoranza, inoltre, potranno inserire nel monte ore anche il tempo dedicato alle attività di reclutamento di candidati “diversi”. Questo perché questi ultimi, spesso preferiscono incontrare con persone che sentono più vicine a loro, e dunque altrettanto appartenenti a minoranze, piuttosto che altri avvocati bianchi.