Grant Thornton: le imprese mid-market guardano di più all’estero per la crescita
Nel secondo semestre del 2020 si assiste ad un nuovo slancio delle imprese del mid-market verso i mercati internazionali, con il 34% delle imprese fiduciose di aumentare i propri ricavi fuori dai confini nazionali (+8%) nei prossimi 12 mesi, in netto aumento rispetto al dato del 26% registrato nei primi sei mesi del medesimo anno. L’Italia segue il trend globale, seppur con una crescita più contenuta (+6%), passando dal 18% al 24% nel secondo semestre 2020, seguita dall’Eurozona che, dopo il 21% registrato nel primo semestre, cresce di tre punti percentuali al 24%. Non solo, un numero significativamente maggiore di imprese prevede di aumentare il numero di dipendenti dislocati nei mercati esteri (29%, rispetto al 21% del 1° semestre 2020), e di ricorrere maggiormente ai mercati di sbocco (sia sul fronte dei clienti che su quello dei fornitori) internazionali (30% vs 24%) nei prossimi 12 mesi.
L’analisi del network di consulenza internazionale Grant Thornton, “Globalisation is go again”, mostra così un’inversione di rotta da parte del mercato globale di fascia media: se nella prima metà del 2020 le imprese, a causa della chiusura dei mercati e delle interruzioni provocate dalla pandemia sulle catene di approvvigionamento, sono state costrette a rivedere le proprie strategie di crescita concentrandosi maggiormente sul mercato domestico, a partire dalla seconda metà dell’anno hanno cercato di adattare le proprie strategie e le risorse interne al fine di cogliere le opportunità offerte dalla globalizzazione.
Inoltre, dallo Studio emerge che sono gli Stati Uniti a guidare la spinta all’internazionalizzazione con il 44% delle imprese spinte dalle mire espansionistiche (+16%). Poi, un quarto delle imprese (23%), secondo la ricerca, ha iniziato ad accrescere le proprie ambizioni internazionali dopo l’inizio della pandemia. In Italia e nell’Eurozona questa tendenza è cominciata già prima dell’arrivo del Covid-19 (rispettivamente 39% e 37% delle imprese monitorate). Infatti, per il 41% delle imprese aumentare la presenza di dipendenti fuori dai confini nazionali è un’opportunità per creare nuove possibilità di crescita in vista della crisi dei concorrenti.