Willis Towers Watson: nel 2021 gli stipendi italiani aumenteranno del 2,1%
La crescita media delle retribuzioni in Italia si attesterà nel 2021 intorno al 2,1%, secondo quanto riportato nell’ultima edizione del Salary Budget Planning Report di Willis Towers Watson. Tale valore è inferiore sia all’incremento effettivamente registrato nel 2020 (pari al 2,4%) sia alle precedenti stime per l’anno in corso (2,5%) e meglio riflette l’impatto del Covid-19 sui budget delle aziende. Un quadro simile sta emergendo in tutta l’Europa occidentale, con la maggior parte delle società nei principali mercati che prevedono aumenti salariali più alti nel 2021 rispetto all’anno scorso. I maggiori aumenti sono previsti nei Paesi Bassi (2,5%) e in Germania (2,4%), seguiti dall’Italia, Francia e Spagna (2%).
Diversi settori sono stati avvantaggiati durante la pandemia, e questo si riflette negli aumenti salariali previsti per il 2021, ma alcuni si aspettano di impiegare più tempo per recuperare rispetto ad altri. Il settore più pessimista in Italia è l’automotive, che offre solo una media dell’1,7% di aumenti salariali nel 2021, seguiti dalla chimica, dal largo consumo e dal retail (1,9%) e dal resto dell’industria (2%). Questo in contrasto con i settori che si rivelano invece più ottimisti sulle prospettive del 2021, tra cui i media (2,5%), farmaceutico (2,4%), high tech ed energia e utility (2,2%). In linea col dato medio invece il settore dei servizi finanziari (2,1%).
Il Salary Budget Planning Report è compilato dalla Data Services Practice di Willis Towers Watson e si basa su un sondaggio condotto online nell’ottobre/novembre 2020,
che ha ricevuto oltre 18.000 risposte in 130 paesi in tutto il mondo. Inoltre il report riassume i risultati dell’indagine annuale di Willis Towers Watson sull’andamento salariale e sulle pratiche di revisione come mezzo per aiutare le aziende nella pianificazione delle retribuzioni per il 2020 e oltre.