Gli attacchi cloud-based sono aumentati del 48% nel 2022

Check Point Research (CPR), la divisione Threat Intelligence di Check Point Software, ha registrato un aumento del 48% su base annua dei cyberattacchi cloud-based durante il 2022, a fronte del crescente spostamento delle operazioni nel cloud da parte delle organizzazioni. Rispetto al 2021, l’aumento in Europa è del 50%, mentre in Asia e Nord America rispettivamente del 60% e del 28%. CPR ha rilevato che gli hacker sfruttano le CVE (Common Vulnerabilities and Exposures) più recenti per attaccare attraverso il cloud.

I cyberattacchi cloud-based possono portare a pesanti perdite di dati, attacchi malware e ransomware e CPR condivide cinque consigli per la sicurezza informatica:

  1. Backup dei dati del cloud. Se i vostri dati vengono compromessi, avere un backup rende il recupero molto più semplice.
  2. Controllare l’accesso alle third-party app. Controllate le app di terze parti in base al loro grado di accesso.
  3. Utilizzare l’autenticazione a due fattori.
  4. Utilizzare reti e micro-segmenti logicamente isolati. Distribuite le risorse e le applicazioni business-critical in sezioni logicamente isolate della rete cloud del provider, come Virtual Private Cloud (AWS e Google) o vNET (Azure).
  5. Rendere la sicurezza una priorità sin dall’inizio. Incorporate la security e compliance protection fin dalle prime fasi del ciclo di vita dello sviluppo.

Omer Dembinsky, data group manager di Check Point Software, ha dichiarato: “In un periodo davvero breve, le superfici di attacco delle imprese si sono rapidamente ampliate. La digital transformation e il lavoro da remoto dovuti dalla pandemia hanno accelerato il passaggio al cloud. Gli hacker, ovviamente, lo stanno già sfruttando”.

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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