Glassdoor: le professioni più richieste dalle aziende in Italia

Quali sono nel nostro Paese le professioni più retribuite e più richieste? Quelli che operano nel comparto delle tecnologie digitali.
A rivelarlo è Glassdor, uno dei più grandi siti per la ricerca di lavoro e recruiting al mondo, che ha realizzato una classifica per mostrare i 15 ruoli più ricercati dalle aziende con relativo stipendio, sulla base del numero di posizioni aperte sulla piattaforma online.
Seguono, al secondo posto il mechanical designer (un ingegnere meccanico e di meccatronica, che guadagna circa 37 mila euro all’anno) e al terzo lo sviluppatore di software, che guadagna 36 mila euro.
Il bisogno di specialisti del tech non riguarda solo le imprese che lavorano nel settore It, ma anche società attive in altri comparti, dal legale al manifatturiero, dal bancario a quello farmaceutico, che possono promettere anche stipendi più lauti.

«Ad esempio, se lo stipendio medio di un ingegnere di software o di sistema in ambito It si attesta intorno ai 37 mila euro, lo stesso ruolo nel settore bancario arriva a guadagnare circa 41 mila euro e addirittura 43 mila nel manufacturing (una differenza del 16%). Segno tangibile di come la trasformazione digitale in atto stia rapidamente mutando le priorità delle aziende anche in Italia», si legge nella ricerca.

Fasce retributive

Nella determinazione della retribuzione l’anzianità rimane, come evidenzia la ricerca, un criterio fondamentale. Le posizioni aperte che promettono stipendi più alti sono quella del general manager, che percepisce oltre 86 mila euro all’anno, seguito dal regional sales manager (60.442 euro annui) e dal commercial manager (58.796 euro annui).

Oltre alla seniority, un criterio che fa la differenza sullo stipendio è il settore professionale. Il comparto più remunerativo è quello dell’energy & utilities, seguito dal computer software & hardware. Le aziende invece che offrono i compensi più bassi sono quelle operanti nella ristorazione/bar con una ral media poco superiore ai 30 mila euro

Gennaro Di Vittorio

SHARE