General counsel: tutte le sfide del Covid-19

Tutti connessi, da ogni parte del mondo. Un effetto positivo del telelavoro è sicuramente creare un tavolo virtuale che abbatta le distanze fisiche. Così, collegati su Zoom, sei general counsel provenienti da diverse giurisdizioni – dal Brasile alla Svizzera, dall’Egitto al Messico – hanno fatto il punto sull’impatto del Covid-19 nel settore legale durante il webinar «The impact of Covid-19 in in-house legal department», organizzato da LC Publishing. Dalla sicurezza alla tecnologia passando all’importanza della figura del giurista d’impresa, è stato analizzato il presente per capire il futuro e scambiarsi le best practices.

L’incontro – moderato da Ilaria Iaquinta e promosso dallo studio legale Pavia e Ansaldo, presente con Sven von Mensenkampff, partner m&a /corporate, a capo del desk Germania – ha visto la partecipazione di diversi giuristi d’impresa operanti in aree differenti: Fabio Bertoni, general counsel del The New Yorker (dagli Stati Uniti),  MohamedElmogy, general counsel MENA di Siemens (dagli Emirati Arabi), Luis Lozano general counsel di Toyota (dal Messico), Eduardo Ruiz Montoya, VP & deputy general counsel EMEA, APJ, Latam di Hewlett Packard Enterprise (dalla Spagna), Jasprit Sahnsi, deputy general counsel di Selecta (dalla Svizzera) e Mahmood Sharawy, direttore affari legali di Elsewedy Electric (dall’Egitto).

 

I diversi impatti

La pandemia ha avuto conseguenze sia a livello locale che internazionale moltiplicando le sfide per i dipartimenti legali. Ogni partecipate concorda però su una cosa: un’altra

interruzione delle supply chain sarebbe letale per ogni tipologia di business. «Dovremmo pensare a delle legislazioni sovranazionali», lancia l’idea Luis Lozano, a capo della funzione legale di Toyota in Messico. Durante il suo intervento ha spiegato, ad esempio, che, in materia di compliance, questa industria, prima della pandemia, «non aveva mai avuto a che fare con le autorità sanitarie».

L’automotive, di fatto, è stato sicuramente uno dei settori più colpiti, tanto che anche sui prodotti editoriali le pubblicità delle auto sono pressoché scomparse, come spiega Bertoni del New Yorker. «Il fatto di non aver interrotto la produzione e aver continuato il magazine e il sito è stato un miracolo» racconta poi il general counsel, sottolineando anche come il calo derivante dagli introiti pubblicitari ha sicuramente impattato il business che però, dall’altro lato, ha anche visto crescere il numero degli abbonamenti.

Le misure differenti prese dai governi, a volte anche all’interno degli stessi paesi, hanno sicuramente complicato le cose per tutti. Per Mohamed Elmogy di Simens è stato l’ostacolo maggiore. Tutti, invece, sono stati alle prese con i contratti e le clausole di forza maggiore, che, ad esempio, non valgono in Egitto. «Abbiamo altre disposizioni di emergenza», ha spiegato invece Mahmoud Shaarawy, raccontando come, nel caso della sua azienda, siano stati rivisti tutti gli accordi presi, pur rispettando tutti gli obblighi precedenti.

Oltre alle supply chain e ai contratti, anche il risk managment è stato un fattore chiave. Nel caso di Hewlett Packard Enterprise questo si è legato soprattutto agli spostamenti: «Abbiamo cercato di capire se prenderci o meno certi rischi, vedendo se si potesse raggiungere l’obiettivo senza viaggiare», racconta il general counsel Eduardo Ruiz Montoya. «Più che cambiare le policy di rischio abbiamo cercato di fornire una guida per tutti i nostri lavoratori», ha sottolineato.

Gennaro Di Vittorio

SHARE