Funzioni tax & legal: solo il 2% è davvero digitale. La ricerca di BIP Law and Tax racconta il gap
Solo il 2% dei dipartimenti italiani ha raggiunto una piena maturità digitale, ma la spesa in tecnologia è destinata a raddoppiare entro il 2026. È uno dei dati chiave emersi dalla ricerca condotta da BIP Law and Tax in collaborazione con SWG, presentata a Venezia nel corso di InSummit.
Una trasformazione ancora embrionale
Il percorso di digitalizzazione delle funzioni fiscali e legali in Italia è appena iniziato. Secondo lo studio, il 78% delle aziende considera la propria evoluzione digitale ancora in una fase iniziale o intermedia. Solo una minoranza (2%) dichiara di aver raggiunto un livello avanzato, basato su tecnologie data-driven e AI-based.
Nonostante la consapevolezza crescente, l’adozione di strumenti digitali resta disomogenea e spesso confinata a processi secondari. L’intelligenza artificiale, ad esempio, viene utilizzata per lo più come supporto individuale, senza una strategia organizzativa strutturata.
“Oggi la sfida è creare modelli organizzativi e promuovere competenze digitali in modo da tradurre l’uso della tecnologia in reale vantaggio competitivo – spiega Stefania Radoccia (in foto), Managing Partner di BIP Law and Tax. – In prospettiva, il ruolo dei professionisti Tax e Legal è destinato a evolvere: saranno sempre più business partner strategici, capaci di integrare la propria esperienza con competenze IT, utilizzando strumenti come analytics e intelligenza artificiale per ottimizzare i processi e i servizi rivolti ai clienti”.
Budget in crescita e nuove priorità
La fotografia del mercato è chiara: nel 2024 la spesa media per la digitalizzazione delle funzioni Tax & Legal si è fermata sotto i 50.000 euro, ma le aziende prevedono di raddoppiare gli investimenti entro il 2026, portandoli a circa 100.000 euro. L’incidenza della spesa tecnologica sui budget complessivi è destinata a crescere fino al 20% nei prossimi tre anni.
Le principali motivazioni alla base di questi investimenti riguardano l’efficienza operativa, la riduzione dei tempi di gestione, il miglioramento della compliance e la prevenzione degli errori. Tuttavia, lo studio mette in evidenza anche i principali ostacoli alla trasformazione digitale: mancanza di competenze specialistiche, risorse umane insufficienti e difficoltà di integrazione dei sistemi.
Il nodo delle competenze e l’attrazione dei talenti
Un tema sempre più urgente riguarda la scarsità di nuove risorse nel mercato legale e fiscale. Secondo la ricerca, il 54% dei rispondenti ritiene che la digitalizzazione rappresenti una leva strategica per attrarre e fidelizzare giovani professionisti, in un contesto in cui la difficoltà a reperire competenze adeguate rischia di frenare l’evoluzione del settore.
“Le competenze richieste per avvocati e commercialisti stanno evolvendo rapidamente: data analytics, engineering e process mining saranno sempre più centrali e necessari. In BIP stiamo rispondendo a questa esigenza attraverso un processo interno di cross-pollination by design tra i profili IT/engineering di xTech e i professionisti di BIP Law & Tax (divisione xTax). Siamo convinti che l’approccio multidisciplinare sia la chiave del successo e che i tempi siano maturi anche in Italia per portare competenze concrete e innovative sul mercato”, ha affermato Antonino De Benedictis, equity partner di BIP Law and Tax alla guida della divisione xTax.
“xTax rappresenta la perfetta sintesi tra innovazione tecnologica e servizi professionali di eccellenza. Grazie alle competenze di BIP xTech in ambito Data & AI, Cloud e automazione, stiamo portando nel mondo fiscale e legale un approccio realmente data-driven, capace di rendere i processi più intelligenti, efficienti e predittivi. È un modello che unisce la solidità dell’expertise di BIP Law and Tax con la spinta innovativa della tecnologia, trasformando la consulenza tradizionale in un ecosistema digitale evoluto, capace di generare valore concreto per le imprese”, ha dichiarato Martino De Marco, equity partner & Head of BIP xTech.