Fra passato e presente: l’importanza della parità di genere
di Ricardo Cortés-Monroy
Sto seguendo un affascinante progetto presso l’università dove facendo il mio percorso in studi classici. Si tratta di esplorare la misura in cui le rappresentazioni delle donne nella letteratura augustea possono essere viste come esempi. Il lasso di tempo è, ovviamente, dal 27 a.C. al 14 d.C. e stiamo principalmente analizzando lo storico Livio e i poeti Virgilio, Ovidio, Orazio e Properzio. A rischio di semplificare eccessivamente le cose, ci si imbatte in diverse versioni di alcuni iconici modelli femminili romani che forniscono una prospettiva ricca e multiforme, ad esempio, della virtuosa matrona romana (Lucrezia, Veturia), o delle tentatrici o dissolute regine straniere (Didone, Cleopatra, Tanaquil).
Come sempre, è necessario ricercare le fonti secondarie moderne in modo da comprendere le diverse posizioni e approcci in materia negli ultimi decenni. Probabilmente la cosa più interessante è stata comprendere come le femministe moderne e gli studiosi di studi di genere guardano a queste fonti letterarie, confrontandole con altre materiali e culturali, e le mettono in prospettiva secondo le teorie e gli approcci antropologici e psicologici attuali. Sicuramente si può rimaner colpiti dal fatto che queste antiche rappresentazioni letterarie romane furono scritte da uomini (d’élite), per uomini (d’élite), generalmente catturando i costumi della politica augustea riguardo alla “moralità”, incluso un completo dominio sulle donne.
Riavvolgiamo il nastro due millenni dopo. Ovviamente siamo lontani da tali “squilibri di genere”. Tuttavia, scusatemi per la schiettezza qualcuno può spiegarmi perché NESSUNA delle società di indicizzazione Dow Jones negli Stati Uniti ha una donna come amministratore delegato? Ripeto, NESSUNA. Vivo in un paese, uno dei più ricchi d’Europa, dove le donne hanno avuto il diritto di voto solo 50 anni fa. Gli argomenti per l’una o l’altra questione erano tutti familiari: costumi (o roman mos maiores), uomini che proteggevano le donne (patria potestas romana). E quando c’è pressione per un cambiamento alcuni si scandalizzano e solleveranno guerre culturali (Roman ‘o tempora, o mores’). Almeno questi ultimi sono onesti.
Invece, sono più insidiose le aziende che rispettano a parole un’agenda per l’equilibrio di genere. Vi siete resi conto di quanti amministratori delegati affermano pubblicamente di abbracciare un’agenda per l’equilibrio di genere ma nominano le donne solo in quelle che considerano aree meno chiave come le risorse umane e l’ufficio legale? Raramente nominano donne in ruoli di business line. Non posso dire se venga fatto di proposito o se il vecchio approccio del club romano per soli ragazzi continui anche oggi nei nostri costumi. Ma vi invito a dare un’occhiata alle principali società e alla composizione dei loro consigli di amministrazione. La scusa molto offensiva che ci sono poche donne nel pool di candidati è ridicola e condiscendente. Eppure la tendenza continua. A proposito, non posso resistere a non fare parallelismi con la sostenibilità, sempre a parole.
Il lato positivo è che, credo, le cose stiano cambiando in meglio, anche se piuttosto lentamente. Ci vorrà ancora molto tempo e probabilmente un po’ di legislazione aggiuntiva. L’aspetto più difficile potrebbe essere noi, uomini, a casa. La collaborazione e l’equilibrio iniziano proprio a casa, crescendo insieme i bambini, lavorando entrambi due volte: in ufficio e a casa. Il modello scandinavo è semplicemente fantastico, non vi pare? E, per quanto possa essere legittimamente irritante l’ultrafemminismo, non è niente in confronto a secoli di ingiustizie. Solo un correttivo effimero che non dovrebbe distrarci dal quadro generale.
Come general counsel, ovviamente, abbiamo un ruolo enorme in tutto questo. Dovete sostenere le donne all’interno delle vostre squadre. Essere onesti, pratici, ascoltare ed esser di supporto. Fare mentorship e aiutare nello sviluppo i colleghi nella fascia di età 25-45 anni. È una cosa semplice da fare, evitate di ‘ingegnerizzarla’ troppo. Bisogna essere come un buon maratoneta: l’equilibrio di genere è uno sforzo che deve essere permanente. L’avvocato di cui sono più orgoglioso è una giovane donna attualmente madre di due figli, incinta, general counsel e responsabile delle risorse umane, che studia ancora ed ricercata dai principali cacciatori di teste. Se potessi vi direi il suo nome. Forse tra due millenni le persone che studieranno la letteratura del XXI secolo troveranno persone come lei come pionieri e modelli di comportamento. O come chiamerebbe il buon vecchio Livio: exempla.