Ferretti Group: il dietro le quinte della doppia quotazione

«Siamo il primo ed unico gruppo al mondo quotato sulla Borsa di Milano e quella di Hong Kong». Il general counsel Niccolò Pallesi racconta a MAG i passaggi legali dell’esordio a Hong Kong e Piazza Affari

di michela cannovale

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«Il debutto di Ferretti Group a Piazza Affari avviene in dual listing con la Borsa di Hong Kong. Mi permetta di riportare le parole del nostro amministratore delegato, l’avvocato Alberto Galassi, e di affermare che con questa quotazione siamo tornati a casa. Con questo risultato diventiamo il primo ed unico gruppo al mondo – non solo per quanto riguarda la nautica di lusso – a raggiungere la doppia quotazione sulla Borsa di Milano e su quella di Hong Kong».

Intervistato da MAG, esordisce così Niccolò Pallesi, general counsel e segretario del cda di Ferretti Group. Il gigante della cantieristica navale per yacht made in Italy, attivo a livello mondiale con i suoi panfili compresi fra gli 8 e i 95 metri, dallo scorso 27 giugno è stato ammesso su Euronext Milan di Borsa Italiana. Ma il listino milanese non è il primo traguardo del titolo, che poco più di un anno fa (era il 22 marzo 2022), aveva già debuttato alla Borsa di Hong Kong.

E se l’allargamento dell’azionariato è sempre una grande sfida, la doppia ammissione in Borsa diventa in questo caso anche una bella occasione per festeggiare. L’operazione è stata gestita, da un punto di vista legale, in entrambi i casi proprio Pallesi, alla guida della direzione legale del gruppo da maggio 2020 dopo una precedente esperienza in house in Eni, durata dieci anni, e un biennio trascorso nello studio internazionale Freshfields Bruckhaus Deringer LLP. Ecco cosa ci ha raccontato.

Cominciamo con un commento a caldo post-quotazione a Piazza Affari.

Non possiamo che dirci soddisfatti. E non solo per il traguardo in sé, ma anche perché si tratta di un primato: oggi Ferretti è l’unica società doppiamente listata su questi mercati. Un risultato di una sfida e quindi un’impresa lunga e complicata, proprio perché non esistevano precedenti su cui costruire il percorso.

Sempre a caldo: ci dica il momento più soddisfacente e quello più difficile del processo di quotazione.

Beh, il momento più emozionante è stato di certo il suono della campanella lo scorso 27 giugno, quando è stato decretato il nostro ritorno a casa, sempre per citare l’amministratore delegato Galassi. Da un punto di vista più tecnico e legale, l’attività più complessa è stata la predisposizione del modello operativo, ovvero il sistema di riposizionamento delle azioni tra il mercato di Milano e quello di Hong Kong. Questa attività nello specifico, peraltro, ha costituito uno degli aspetti più appaganti perché, dopo mesi di duro lavoro, abbiamo avuto la conferma formale del primo trasferimento cross-border di azioni Ferretti da Hong Kong a Milano.  

Chi si è occupato dell’operazione?

Da un punto di vista legale, l’operazione è stata curata da me in prima persona in collaborazione con Veronica Martoni, group compliance manager di Ferretti. Gli avvocati dello studio Gianni & Origoni, vincitore del beauty contest, ci hanno fornito l’assistenza legale esterna. Lo studio Shearman & Sterling si è occupato degli aspetti legati all’international offering circular, mentre Linklaters ha seguito il pool delle banche. Lo studio Pedersoli si è occupato degli aspetti fiscali. Infine, per gli aspetti di coordinamento e autorizzazione lato Hong Kong, ci ha seguito lo studio King & Wood, che era già stato parte del team di legali che ci ha assistito per la quotazione dell’anno scorso.

A proposito, era stato sempre lei a curare i profili giuridici della quotazione ad Hong Kong. Ci fa un confronto con l’operazione che vi ha visto approdare sulla Borsa Italiana?

Per il general counsel di una società italiana, quotarsi in un mercato retto da regole e previsioni molto diverse dalle nostre, perdipiù in un periodo storico particolare (ricordo che era in periodo di Covid), è indubbiamente sfidante, anche per quanto riguarda l’approfondimento delle regole normative.

Insomma, è una quotazione che avete dovuto gestire in remoto?

Esattamente. Ma lo abbiamo fatto perché Ferretti Group è stato il primo nome nel settore della nautica ad aver creduto così fortemente nella potenzialità del mercato asiatico. E questo è merito della lungimiranza del nostro azionista (Ferretti International Holding, in mano all’azienda cinese Weichai, ndr). Ci siamo quotati mentre la nostra presenza nelle zone AMAS e EMEA si consolidava. Ecco perché l’operazione di ingresso alla Borsa di Hong Kong, per quanto complessa, è stata particolarmente significativa.

Ora che siete doppiamente quotati, quali nuovi sfide attendono la direzione legale del gruppo?

La principale sfida dopo la quotazione su Euronext Milan sarà di consentire al gruppo di ampliare la composizione del proprio azionariato in alcune regioni, come Europa, Medio Oriente e Americhe, che rappresentano i nostri principali mercati di riferimento. Questo significa che dovrà aumentare il volume degli scambi delle azioni ed essere migliorata quindi la liquidità e il profilo delle azioni della società nel mercato globale.

E per quanto riguarda i profili legali?

Uno degli aspetti di maggiore impatto sarà sicuramente quello di riuscire a garantire la compliance tra le due normative – europea e asiatica – in termini di corporate governance, obblighi comunicativi e adempimenti societari.

E una volta assicurato questo primo passaggio?

A quel punto potremo occuparci di assicurare al gruppo l’assistenza necessaria al raggiungimento degli obiettivi strategici. Ovvero sia: il rafforzamento della catena produttiva, anche attraverso l’acquisizione di fornitori chiave, l’espansione e rafforzamento dell’offerta di servizi connessi e l’ulteriore sviluppo della capacità produttiva sia interna attraverso, ad esempio, l’incremento della produzione diretta di scafi in vetroresina e carbonio, sia esterna mediante specifiche operazioni di m&a.

Parliamo di Ferretti in generale adesso. Quali sono i progetti futuri della società?

La strategia di Ferretti si basa su […]

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michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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