Ferragamo vince in tribunale: sì al nome Audrey Hepburn per le sue ballerine. I legali

Le ballerine ideate dalla casa di moda Ferragamo possono essere associate all’iconica figura di Audrey Hepburn. Lo ha deciso la Cassazione, respingendo la richiesta di risarcimento danni presentata dai figli dell’attrice belga, Luca Dotti e Sean Hepburn Ferrer, contro l’azienda Salvatore Ferragamo, per l’uso non autorizzato del nome della madre e la presunta contraffazione del marchio registrato “Audrey Hepburn” per tre diverse paia di scarpe: la “Ballerina Audrey”, il “Sandalo Gondoletta” e la “Ballerina Idra”. Tuttavia, hanno fatto presente i giudici, quando si tratta di promuovere un prodotto a fini commerciali, lo scopo di lucro non esclude la riproduzione del nome o dell’immagine di una celebrità, che può quindi essere accettata se c’è anche un intento informativo. Nel caso specifico, i modelli erano stati concepiti nel 1959 dallo stilista toscano per un’attrice diventata nel tempo un’icona di eleganza.

Ha seguito il contenzioso il team legale interno di Ferragamo, guidato dalla general counsel Claudia Ricchetti (in foto) e composto dalle avvocate Carlotta Puliti e Rebecca Brighi.

La consulenza esterna

Le legali in house di Ferragamo sono state assistite dallo studio legale Spheriens.

I dettagli sulla decisione della Corte Suprema

La Corte Suprema ha riconosciuto le finalità informative e culturali come possibili giustificazioni per la riproduzione non autorizzata dell’immagine di una persona famosa. Negare questo sarebbe contro lo spirito della legge e, come hanno affermato i giudici, «significherebbe pervenire alla inaccettabile conclusione, in quanto contraria allo spirito del legislatore, di una sostanziale compressione del diritto di informazione, che verrebbe riservato solo ad iniziative prive di scopo di lucro e, dunque, a iniziative poste in essere da enti pubblici o da soggetti privati che intendano dare vita ad attività benefiche». L’interesse informativo può dunque prevalere su quello pubblicitario, determinando la legittimità dell’uso.

Nello specifico, per la “Ballerina Audrey”, è stato accertato che l’uso del nome Audrey da parte di Ferragamo era stato pattuito con la Audrey Hepburn Children’s Fund, la fondazione benefica creata nel 1994 dai figli dell’attrice. Un accordo concluso nel 2000 durante una mostra in Giappone permetteva alla Ferragamo di continuare a vendere i prodotti, inclusa la ballerina chiamata “Audrey”, anche dopo la scadenza della licenza d’uso del nome e del ritratto di Audrey Hepburn per fini pubblicitari. Per le altre due calzature, il nome Audrey Hepburn compariva nella descrizione del prodotto sul sito web di Ferragamo. Il sandalo “Gondoletta” era un modello indossato da Audrey Hepburn, mentre la “Idra”, creata nel 1959, faceva parte dei numerosi modelli ideati dallo stilista toscano per l’attrice. Nonostante l’assenza di un accordo esplicito sull’uso del nome Audrey Hepburn, i giudici hanno ritenuto prevalente la funzione informativa, necessaria per indicare l’origine prestigiosa della calzatura e il contesto in cui è stata realizzata, pur riconoscendo la sua natura commerciale.

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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