Eni gas e luce chiama all’azione studi e consulenti legali sulla CSR

Eni gas e luce ha inviato una lettera agli studi e ai consulenti legali che collaborano con la direzione legal regulatory e compliance affairs della società chiedendo loro un impegno concreto sulle tematiche di responsabilità sociale d’impresa (RSI), meglio nota come corporate social responsibility (CSR).

In un documento di quattro pagine, che porta la firma del general counsel Eni gas e luce Pietro Galizzi (nella foto), la società descrive le motivazioni, gli obiettivi e i valori che hanno ispirato l’iniziativa, insieme alle azioni concrete sulle quali improntare le attività in occasione dello svolgimento di servizi e progetti per conto della direzione.

Nello specifico vengono richiesti: l’incoraggiamento del contributo delle minoranze di qualunque natura; la presenza di almeno il 30% del genere meno rappresentato nei team di lavoro superiori a tre persone; la previsione di criteri remunerativi e percorsi di crescita identici per uomini e donne; il riconoscimento del diritto alla disconnessione (fatta eccezione per le urgenze, per Eni gas e luce non si lavora di sabato e domenica né prima delle 9 né dopo le 19); la partecipazione attiva a non più di cinque riunioni al giorno; la promozione in maniera progressiva della diversity etnica; l’incoraggiamento del confronto con le controparti per limitare il contenzioso; la produzione di accordi semplici, chiari e che bilancino gli interessi delle parti coinvolte; l’impegno concreto a rispettare e promuovere la cultura della CSR.

«A lungo il mondo legale si è disinteressato della CSR – si legge nella lettera –, probabilmente considerando che fosse qualcosa di estraneo o comunque troppo lontano da temi squisitamente legati al diritto: un approccio che in questo momento non è più tollerabile. Questioni come l’attenzione ai propri collaboratori, la promozione della diversity, e in generale il rispetto di tutti gli stakeholders (portatori di interessi) che abbiano relazioni con le aziende e gli studi legali, non possono più essere trascurati. Per questi motivi, siamo convinti e determinati ad adottare azioni concrete nei nostri contesti lavorativi, offrendo il nostro contributo concreto alla società e alle prossime generazioni per un futuro migliore».

I valori di cui Eni gas e luce vuole farsi promotrice sono la garanzia di: pari diritti e opportunità; remunerazione e percorso di carriera commisurati al lavoro svolto; e un sano equilibrio tra vita privata e lavorativa.

«Prendiamo atto che alcune delle nostre richieste potranno complessivamente comportare un aggravio di costi, spese che dichiariamo sin d’ora di essere pronti a valutare qualora possano effettivamente contribuire a raggiungere obiettivi di CSR», si precisa nella lettera.

È la prima volta, stando all’osservatorio di inhousecommunity.it, che si intraprende un’iniziativa del genere in Italia. Esempi simili sono comuni nel mondo anglofono. A fine gennaio, il senior vice president e global general counsel di Coca-Cola Bradley Gayton ha richiesto in una lettera di rispettare nuovi requisiti legati alla D&I in vista della definizione, nei prossimi 18 mesi, del primo panel preferenziale di studi del gruppo (ne parliamo su MAG 159). Lo scorso anno Novartis ha assegnato dei target di diversità agli studi del proprio panel (ne abbiamo parlato su MAG 137). Precedentemente, sui MAG 116 e 119 avevamo parlato di una lettera aperta partita dagli Usa e giunta in Europa firmata da oltre 200 general counsel con la richiesta di prestare una maggiore attenzione ai temi dell’inclusione.

Gennaro Di Vittorio

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