Engineering aderisce al Global Digital Compact dell’ONU
Engineering, azienda attiva nei processi di digitalizzazione per aziende e pubblica amministrazione, attraverso il proprio dipartimento ESG, ha sottoscritto il Global Digital Compact delle Nazioni Unite, un’iniziativa volta a promuovere un ecosistema digitale equo, inclusivo e sicuro su scala globale.
Con questa adesione, Engineering rafforza il proprio impegno nel promuovere pratiche responsabili nel settore digitale, contribuendo alla definizione di standard globali per la governance della tecnologia.
In particolare, l’azienda si impegna a:
- supportare lo sviluppo di soluzioni volte a colmare il divario digitale e accelerare i progressi verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile,
- espandere l’inclusione e i benefici dell’economia digitale per tutti,
- promuovere approcci di gestione dei dati responsabili, equi e interoperabili,
- migliorare la governance dell’intelligenza artificiale, affinché sia sicura e priva di bias.
“L’impatto dell’AI e delle nuove tecnologie sulla società e sull’economia è un processo in atto, sotto gli occhi di tutti. Come operatori tecnologici possiamo contribuire non solo fornendo i migliori servizi, ma anche accompagnando l’adozione di questi nuovi strumenti con l’obiettivo di promuovere un progresso equo, rispettoso dei diritti umani e orientato alla creazione di opportunità per ogni individuo e comunità” ha dichiarato a questo proposito Maximo Ibarra (in foto), CEO di Engineering. “La nostra adesione al Global Digital Compact nasce dalla convinzione che un gruppo come Engineering, con una importante storia nel nostro Paese come partner strategico per aziende e PA, debba sostenere un modello di crescita in cui convivano innovazione e benessere sociale: un impegno che in questi anni stiamo portando avanti anche attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative basate sull’AI come EngGPT, disegnate per garantire un impatto positivo sulla società e un futuro digitale più inclusivo”
Il Global Digital Compact è un impegno internazionale che riunisce governi, imprese e organizzazioni della società civile provenienti da 193 paesi nel mondo con l’obiettivo di garantire che le tecnologie digitali siano utilizzate per il bene comune, tutelando i diritti umani, la sicurezza informatica e l’accesso equo alle risorse digitali. L’iniziativa si articola attorno a cinque pilastri chiave, tra cui la protezione dei dati personali, la promozione di un’intelligenza artificiale etica, il contrasto alla disinformazione online e la creazione di infrastrutture digitali accessibili a livello globale.