Essere donna in uno studio legale
Cosa significa fare carriera in uno studio legale per un’avvocata? Le difficoltà che incontra sono maggiori rispetto a quelle con cui deve confrontarsi un collega di sesso maschile?
Da questi interrogativi a preso il via un’indagine condotta dalla American Bar Association (ABA), l’associazione statunitense di avvocati volontari e studenti di giurisprudenza, e il centro di ricerca legale ALM Intelligence ripresa da The American Lawyer.
Lo studio raccoglie le esperienze vissute da oltre 900 professioniste che da più di 15 anni lavorano all’interno di grandi studi d’affari. In particolare, la ricerca presenta, oltre che dei dati numerici dedotti dalle interviste, oltre 200 testimonianze di avvocate che rivelano in che modi l’essere donna abbia condizionato negativamente il loro percorso professionale. Si tratta di racconti di molestie, battute di cattivo gusto o difficoltà sperimentate a seguito della maternità.
Per il solo fatto di appartenere al genere femminile sono numerose le esperienze comuni vissute dalle avvocate. Per esempio, a quattro su cinque (l’81% circa) è capitato di venire scambiate per collaboratori di livello inferiore. Un’evenienza che invece è capitata solo allo 0,5% dei colleghi maschi intervistati. Tre professioniste su quattro (il 74%) hanno dovuto sopportare commenti, battute o racconti umilianti (contro l’8% degli uomini). Più di tre avvocate su cinque (il 66%) crede di aver avuto accesso a meno opportunità di sviluppo del business (sensazione condivisa da meno del 10% dei colleghi di sesso maschile).
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