Diritti tv: i legali di Sky si accordano con Siae

Siae e Sky hanno siglato una nuova intesa che disciplina l’utilizzo dei diritti musicali e cinematografici di programmi televisivi, film e serie TV inclusi nell’offerta di Sky.

Attivi nell’accordo i legali interni di Sky, con un team composto dalla general counsel Carola Lulli (in foto a sinistra), l’head of consumer and litigation Ludovica Marvasi (in foto a sinistra), il director of legal corporate, compliance & operations Beniamino Papini e l’head of copyright, IP, collecting Daniele Roncarà.

La squadra in house si è fatta affiancare da Baker McKenzie, con l’avvocato Paolo Galli.

I dettagli dell’accordo

L’intesa, che dà il via a una nuova collaborazione tra due dei player dell’industria creativa italiana, prevede che entrambi si impegnino nella valorizzazione e nella tutela del diritto d’autore, primo fra tutti attraverso la lotta alla pirateria. Questo impegno riguarda tutte le piattaforme distributive di Sky e abbraccia gli aspetti remunerativi sia dei repertori musica e cinema sia di quelli delle opere drammatiche, liriche, letterarie e delle arti figurative. Nello specifico, sono state stipulate licenze per tutte le utilizzazioni musicali di Sky Italia e un nuovo contratto per il pagamento dell’equo compenso degli autori di opere cinematografiche e di serie tv, che fanno parte dell’ampio catalogo di contenuti offerto da Sky. A questi accordi si affiancano anche quelli relativi al servizio NOW, l’offerta OTT che consente di vedere i contenuti Sky in streaming.

Come ricorda Milano Finanza, “l’alleanza mette fine a una vicenda piuttosto accesa. Siae aveva rivendicato crediti non incassati per il periodo 2017-2020, che ammontavano a una cifra compresa tra i 25 e i 30 milioni. L’oggetto del contenzioso era la copia privata, ovvero il diritto di effettuare delle copie di un’opera dopo aver pagato un contributo. Dall’altra parte dell’aula, la controllata di Comcast rinnegava ogni accusa. E così, il 7 maggio 2021, Siae aveva spedito una diffida a Sky, che non aveva perso tempo e si era rivolta al Tribunale di Milano per tutelare i suoi interessi”.

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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