Direzioni legali interne verso la svolta tech
Gli uffici legali diventeranno sempre più tech. La tecnologia sarà per i general counsel l’antidoto all’aumento del carico di lavoro e alle richieste pressanti, da parte del management, di consulenze di maggior valore strategico e di un numero maggiore di attività.
Lo rivela una ricerca appena pubblicata dal fornitore di servizi legali alternativi Konexo – divisione dello studio Eversheds Sutherland – e condotta a settembre scorso su 100 giuristi d’impresa senior in Regno Unito, Germania e Stati Uniti.
Dai dati emerge che di anno in anno la pressione aumenta per chi lavora in house. A pensarlo è infatti il 63% degli intervistati che conferma che negli ultimi 12 mesi sono aumentati i carichi di lavoro, il focus sull’efficienza e le normative a cui le aziende devono sottostare. Il tutto, sostengono i giuristi, in un contesto in cui scarseggiano le risorse (41%), la richiesta di contenere i costi si fa sempre più stringente (38%) e la portata del ruolo del direttore affari legali si allarga. Rispetto a quest’ultimo aspetto, in effetti, più della metà degli intervistati riconosce di avere oggi una funzione molto più strategica rispetto a un anno fa (55%) o che comunque la direzione legale è maggiormente integrata nel business (59%). Tutti elementi che comportano una sfida maggiore: gestire efficientemente il lavoro.
Come stanno agendo i giuristi intervistati per vincere questa sfida? Solo il 19% sta affidando più mandati agli studi legali. Gli altri credono che la chiave per il successo sia investire nella tecnologia.
E infatti, la tecnologia in house si sta evolvendo. Si passa da strumenti per la gestione dei documenti e delle mail (attualmente usati dal 61% delle direzioni coinvolte nella survey) a un maggiore uso di tool di automazione dei documenti (che il 54% dei giuristi prevedere di implementare in futuro).
Più in generale, la maggioranza pensa che la tecnologia svolgerà un ruolo fondamentale nelle direzioni affari legali del futuro. Il 63% crede che grazie ai tool aumenterà l’efficienza operativa; il 96% che migliorerà l’ambiente di lavoro.
Più nel dettaglio rispetto ai fornitori di servizi legali alternativi (ALSPs), il 46% degli in house ha già iniziato a lavorarci. Il 59% crede che affidarsi agli alternative legal service providers migliorerà la qualità del lavoro dei giuristi d’impresa, assorbendo le funzioni più rutinarie e con meno valore aggiunto.
Questi numeri dimostrano che Oltralpe c’è una rivoluzione in atto. Diverse cose stanno cambiando anche in Italia; alcune direzioni legali sono più aperte alla tecnologia, altre meno. Ma per tutti gli operatori del settore legale, aziende e studi, l’efficientamento dei servizi offerti non è più una scelta. Si dice sempre che “bisogna fare di più con meno”, ma forse sarebbe più corretto dire che “bisogna fare meglio con meno”. In questo si giocherà la partita uomo vs macchina. Perché è solo nel “fare meglio” che può risiedere il valore aggiunto del professionista.