Dipartimenti legali ed effetto Covid, cosa cambia dopo il 2020

Leader, con più responsabilità e meno risorse. Questo il ritratto di come la pandemia ha cambiato la figura del general counsel – e il volto dei dipartimenti legali. Prima di tutto la sfida del lavoro da remoto, l’aumento delle responsabilità e delle funzioni all’interno delle direzioni e una situazione senza precedenti, che, essendo in costante evoluzione, è stata ancor più difficile da gestire. Però, da dietro le quinte, il general counsel è emerso come figura guida all’interno dell’azienda, mostrando tutta la sua strategicità in molteplici settori. Dalla flessibilità della coordinazione da remoto, al controllo di qualità sull’efficienza a leader nella corporate social responsibility. Il tutto con un calo del budget e un maggior lavoro – e, spesso, con uno stallo nei salari. Tirando le somme, vari report e studi internazionali traducono in numeri cinque trend significativi del 2020.

Health Officer

Andando nel dettaglio, la pandemia ha fatto sì che l’84% dei general counsel abbia dovuto svolgere il ruolo fondamentale di chief health officer e/o gestire il benessere dei dipendenti in azienda. Questo è quanto emerge dall’ultimo report di FTI Consulting intitolato The General Counsel Report 2021: Rising to Today’s Challenges and Building Resilience for the Future. La maggioranza degli intervistati hanno affermato di essere ora responsabili di valutare e consigliare politiche per bilanciare il mantenimento delle attività aziendali con la salute e la sicurezza dei propri dipendenti. Un lavoro che, come sottolinea lo studio, vede due direttrici principali partire dal dipartimento legale: da un lato la salvaguardia aziendale sul posto di lavoro con le specifiche normative riguardo il Covid-19 e dall’altra il benessere mentale dei dipendenti. Un tema che, per esempio, emerge dal report è anche quello del burnout.

Mantra efficienza

Il rapporto 2020 State of the European Corporate Legal Department di Thomson Reuters e Acritas – che include 578 interviste ad avvocati interni – sottolinea che i team legali aziendali europei hanno classificato l’efficienza e l’efficacia come priorità principali nel corso del 2020. L’efficienza è percepita dai team interni europei come qualcosa che va al di là del semplice controllo dei costi e include il cammino verso l’innovazione, l’implementazione della tecnologia e dell’automazione per rendere più facile – e intelligente – il lavoro degli uffici legali. Anche la pandemia gioca un ruolo cruciale: i dipartimenti legali europei stanno intensificando l’efficacia per aiutare le loro organizzazioni a rispondere a una serie di rischi aziendali in continua evoluzione. Quello dell’efficienza è così un mantra sviluppato soprattutto in Europa, che, fra l’altro, ha affrontato la crisi prima di altri parti del mondo. Gli in house europei che ne fanno una priorità sono infatti il 52%, rispetto a una media mondiale del 43%.

Budget in calo

Il 66% dei Chief Legal Officer (Clo) riferisce che nel 2020 le entrate della propria organizzazione sono diminuite a causa del Covid-19 e il 77% afferma che il carico di lavoro del proprio dipartimento legale è aumentato significativamente. I dati, questa volta, arrivano dall’ultimo sondaggio di Altman Weil che sottolinea come addirittura l’8% degli uffici legali ha licenziato assistenti legali, il 7% ha tagliato personale di supporto e il 4% ha toccato direttamente il personale legale. Guardando al 2021, il 44% dei Clo prevede di tagliare le spese generali. Un dato importante che emerge dallo studio è che, nel 2020, un numero maggiore di dipartimenti legali ha ridotto la spesa dei fornitori non di studi legali: una situazione che non si era verificata negli ultimi 10 anni (basta vedere come la riduzione passa dal 9% nel 2019 al 18% quest’anno). Al contempo, però, le direzioni affari legali chiedono maggiori sconti agli studi. Quello del budget è quindi tema che rischia di mettere in crisi i dipartimenti se si incrocia con un altro dato, quello dello stallo – e in alcuni casi addirittura del calo – dei salari. Secondo l’ultimo report di ACC 2020 Law Department Compensation report, un terzo degli avvocati interni intervistati ha infatti dichiarato di aver avuto tagli allo stipendio a causa della pandemia.

Sostenibilità

Secondo gli ultimi dati di Ethisphere, il 74% delle aziende guarda agli sforzi ambientali durante il processo di due diligence per fusioni e acquisizioni. Una tendenza che di fatto continua dal 2019 e che non è stata frenata dalla pandemia, ma è addirittura divenuta una priorità dei dipartimenti legali. Il 2021 vedrà così un ruolo sempre maggiore dei general counsel nella business sustainability. Inoltre, dai dati dello studio emerge che la social responsability è sempre più incorporata nella supply chain: circa il 90% delle aziende comunica con terze parti sulla sostenibilità e il 97% sta adottando misure aggiuntive per gestire il rischio di sostenibilità di terze parti. Questa tendenza sta così diventando sempre più un elemento centrale della strategia di business. Come sottolinea uno studio di EY (Seize the Change), condotto su un campione di 194 aziende quotate, i passi da fare sono, però, ancora molti: solo il 32% di esse definisce un piano di sostenibilità di medio-lungo periodo e solo il 17% presenta una descrizione estesa delle iniziative con obiettivi quantitativi.

Cybersecurity

Secondo l’ultimo report di ACC (2020 State of Cybersecurity Report, an In-house Perspective) il 71% delle organizzazioni vede il proprio chief legal officer impegnato in un ruolo di leadership per quanto riguarda strategia di sicurezza informatica. Solo il 18% delle organizzazioni dispone però di un servizio legale interno dedicato alla sicurezza informatica, che è comunque salito – e tende a aumentare – dal 12% del 2018. Una questione diventata più strategica durante la pandemia, che ha costretto il lavoro da remoto. E per questo è stato confermato l’aumento di violazioni di dati in azienda. Gli avvocati sono schierati in prima linea in tal senso: la ricerca evidenzia che il 76% delle organizzazioni ha un team di risposta specifica alla sicurezza informatica rispetto al 59% di due anni fa. L’83% di queste vede un avvocato o un membro dell’ufficio legale far parte di quel team. Una questione sempre più importante: non a caso, anche secondo il report FTI, il 65% degli intervistati sostiene che privacy, data protection, security saranno le aree con maggior rischio legale nella propria organizzazione.

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Gennaro Di Vittorio

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