Digitale, sostenibile, flessibile. L’indagine EY sull’imprenditoria italiana
Digitalizzazione, sostenibilità e flessibilità. Tre parole chiave che riflettono altrettante tendenze dell’imprenditoria italiana. È quanto emerge dalla survey EY che analizza com’è cambiata la visione strategica degli imprenditori e dirigenti a seguito dell’impatto della crisi pandemica e delle tensioni geopolitiche. Dal sondaggio si ricava un messaggio importante per il futuro dell’imprenditoria: le imprese stanno affrontando sfide senza precedenti riuscendo a reagire alle continue trasformazioni e incertezze grazie alla propria resilienza e capacità di cambiamento.
Il 38% delle imprese non ha cambiato il proprio business plan a seguito delle criticità emerse sul mercato, mentre per oltre il 50% delle aziende italiane la digitalizzazione dei processi aziendali, anche mediante l’utilizzo della robotica (11%), è nei piani di investimento. La ricerca evidenzia anche come l’impegno per un business sostenibile non si ferma nonostante le difficoltà: il 52% delle imprese investe nella ricerca di fonti energetiche (31%) e di materie prime sostenibili (21%). Inoltre, circa la metà (il 49%) degli imprenditori sta trasformando le proprie aziende per renderle più flessibili e pronte al cambiamento in un ambiente competitivo, incerto e complesso.
Massimo Antonelli (nella foto, a sinistra), ceo di EY in Italia e coo di EY Europe West, dichiara: «Digitalizzazione e sostenibilità sono le due leve che permetteranno alle imprese italiane di essere resilienti e costruire le basi per un nuovo futuro. Per questo, il PNRR continua ad essere una grande occasione di trasformazione, ma la sfida, per il 44% delle aziende che abbiamo intervistato, è quella di coadiuvare le opportunità del Piano con i propri piani di investimento. Oggi più che mai è fondamentale essere preparati alla trasformazione, mettendo in campo visione strategica, flessibilità e focus sull’execution».
DIGITAL E SOSTENIBILITÀ
Nonostante gli effetti della pandemia ancora in corso, lo scoppio del conflitto russo-ucraino e le conseguenti difficoltà legate alla disponibilità di materie prime e l’aumento dei prezzi dell’energia, la maggioranza delle imprese intervistate ha dichiarato di non aver sostanzialmente mutato il proprio business plan. In particolare, il 38% dichiara di non aver cambiato il proprio piano di investimenti aziendale a seguito delle criticità emerse sul mercato. Il 29% dichiara di averlo integrato per tenere conto degli extra costi, ma senza cambiare sostanzialmente gli obiettivi di investimento.
Nell’attuale contesto macroeconomico e geopolitico, l’attenzione delle imprese è comunque sempre rivolta alla crescita. Le leve più ricercate sono quelle dell’innovazione di prodotto, anche attraverso la digitalizzazione dei processi, la ricerca di nuovi mercati e l’aumento della capacità e dell’efficienza produttiva, anche tramite una gestione più flessibile della supply chain.
Piu del 50% delle aziende intervistate, in particolare, ha dichiarato che la digitalizzazione dei processi aziendali, anche con l’utilizzo della robotica (per l’11%), è presente nei propri piani di investimento. Questa propensione è stata accelerata dalla pandemia e rimane centrale in tutti i business plan delle imprese.
La strada per un business sostenibile non sta rallentando: il 52% delle imprese, sostanzialmente trasversale a tutti i settori analizzati, investe nella ricerca di fonti energetiche e di materie prime sostenibili – rispettivamente 31% e 21% – (circular economy principalmente per comparto manifatturiero/retail), avendo compreso (il 27%) che la responsabilità sociale del proprio operato è un elemento chiave per aumentare il valore del proprio brand nel medio-lungo periodo. Nello specifico, il settore manifatturiero risente particolarmente della scarsità di approvvigionamenti nonché degli impatti dell’aumento dei costi delle utilities: la propensione agli investimenti si concentra in questi casi su aumento dell’efficienza energetica e della capacità produttiva.
AGILITÀ E OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE
Lo shock pandemico, il conflitto nel continente europeo e la crescita delle tensioni inflazionistiche hanno definitivamente costretto gli imprenditori nelle condizioni di dover operare senza certezze nemmeno nel breve periodo. In un ambiente competitivo volatile, incerto e complesso il 49% degli imprenditori sta trasformando le proprie aziende cercando di renderle più “leggere”, flessibili e pronte al cambiamento nel breve periodo. L’analisi strategica per scenario è il modello adottato dalla maggioranza delle imprese: consente di prendere decisioni in anticipo rispetto agli eventi, anche grazie a strutture e processi decisionali semplificati.
La maggioranza delle imprese ha compreso che il PNRR è una opportunità irripetibile per esse e per il Paese in generale, e si sentono pronte a coglierla. Quasi tutte le imprese infatti identificano nel collegamento delle opportunità offerte dal Piano nazionale con il proprio piano di investimenti la principale sfida da superare per non perdere questa occasione. Tali opportunità sono state intercettate quali fondamentali leve per la crescita in particolare da realtà produttive manifatturiere e prodotti consumer/retail di medie dimensioni.
IL PREMIO
L’indagine inaugura l’apertura delle candidature per il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno, giunto alla XXV edizione.
Massimiliano Vercellotti (nella foto, a destra), responsabile italiano del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno, commenta: «I risultati della survey mostrano come gli investimenti e i piani di crescita delle aziende del Paese non si sono indeboliti nonostante le incertezze economiche mondiali. Le imprese non hanno perso fiducia nel futuro, ma sarà importante valutare quanto perdureranno le condizioni attuali e, in particolare, l’andamento dei prezzi e dell’inflazione in Europa. Sugli investimenti, soprattutto nel settore manifatturiero, appare evidente un’accelerazione sui temi della digitalizzazione dei processi e dell’innovazione grazie anche alla spinta indotta dal contesto pandemico. La sostenibilità e la digitalizzazione rimangono dei temi centrali per le aziende e costituiscono infatti i filoni principali definiti dal PNRR per il quale traspare fiducia e forti aspettative».