D&I in azienda: per alcuni è ancora una perdita di tempo
«Ma come giuristi di impresa ci troviamo in una situazione privilegiata». Parla Carla Cervelli, head of legal Barilla northern region e D&I board member Barilla Group
Tra i numerosi professionisti in house e giuristi d’impresa presenti a Bruxelles in occasione dell’annuale conferenza dell’ACC, un nome ha attirato subito la mia attenzione: quello di Carla Cervelli, head of legal per Barilla northern region (lavora infatti dalla Svezia) e diversity & inclusion board member per tutto il gruppo Barilla.
Ho fermato Carla a margine della tavola rotonda intitolata “Diversity, equity, and inclusion: walking the talk”, a cui ha partecipato come speaker, e le ho chiesto di raccontare ai lettori e ascoltatori di MAG alcuni aspetti del suo lavoro. Nell’ordine:
- È vero che siamo nel 2023 e che l’inclusione delle diversità (religiose, generazionali, di genere, di provenienza geografica e quelle riguardanti le abilità fisiche e cognitive) dovrebbe essere un must per tutte le realtà lavorative là fuori, eppure… Eppure, sappiamo che non sempre è così. E allora, quanto è difficile, ancora oggi, diffondere in azienda la cultura dell’inclusione? E come si convincono gli scettici – poiché di scettici ce ne saranno sempre – che la diversità è cosa buona e giusta, a maggior ragione visto che sempre più studi confermano che la profittabilità delle imprese migliora quando il loro tessuto sociale è eterogeneo? («Questa cosa della diversity & inclusion si può fare, sì, ma si può anche non fare… Ed io non molto tempo per dedicarmici», le parole di un collega di Carla).
- Come si arriva a ricoprire la posizione di diversity & inclusion bord member di un colosso come Barilla, che possiede ben 29 comprensori di produzione (che includono uno o più siti produttivi), 15 in Italia e 14 all’estero, ed esporta i propri prodotti in più di 100 Paesi? O meglio: è necessario avere a cuore il tema della diversità, viverlo come una causa personale, per occuparsene a livello corporate? O ancora: per sentirlo nostro, dobbiamo per forza aver vissuto una o più esperienze che in qualche modo ci hanno segnato?
- E poi: una volta che è il cuore a guidare il lavoro di chi in azienda si occupa di diversità, come si trova l’equilibrio giusto tra passione e, per così dire, approccio scientifico?
- Last but not least: il mondo si muove in fretta ed è alto il rischio di perdersi qualche pezzo per strada. E allora quali sono, se mai fosse facile fare un elenco, le sfide con cui avrà a che fare nel prossimo futuro chi porta avanti iniziative di diversity & inclusion?
Le risposte le trovate in quest’ultima puntata di Diverso sarà lei. Buon ascolto a tutti!