Deloitte: una nuova ondata di ottimismo tra i cfo europei

Con i piani di vaccinazione ormai a pieno regime in buona parte dei paesi europei, i cfo sono ora focalizzati sul rilancio delle proprie aziende.

Lo evidenzia una survey condotta da Deloitte nel mese di marzo intervistando circa 1.600 cfo in Europa e in Italia, per indagare sugli impatti del Covid-19 su fattori chiave come: lo stato di ripresa, le aspettative di ricavi e i piani occupazionali.

Andamento dei ricavi

L’indebolimento della domanda rimane la principale fonte di preoccupazione per i cfo europei, e la maggior parte delle aziende deve ancora tornare al livello di fatturato pre-pandemia.

In Italia, c’è un 32% di imprese che opera già a livello pre-Covid o superiore (in Europa è il 43%) e il 19% prevede di tornare ai livelli pre-crisi entro la fine dell’anno (24% in Europa), ben il 48% invece prevede di tornare su quei livelli di entrate solo nel 2022 o addirittura oltre (33% in Europa).

A livello di settore, è nel turismo e nei viaggi che i cfo europei sono più negativi sulla ripresa: a livello europeo solo il 17% si aspetta una piena ripresa entro la fine del 2021 e il 44% si aspetta di tornare al livello di ricavi pre-crisi non prima del 2023. Anche nei trasporti e nella logistica, la maggioranza (51%) dei cfo, sempre a livello europeo, prevede di tornare ad un livello di ricavi precedente alla crisi solo entro la fine del prossimo anno o successivamente.

Diverse invece le prospettive in settori come Energy, Financial Services, Construction, Life Sciences, Consumer Goods e TMT dove circa la metà dei CFO europei che afferma di essere già ai livelli pre-crisi, o prevede di riprendersi completamente entro la fine del 2021. Anche il 37% dei CFO europei nel settore Retail dichiara di operare già a livelli pre-Covid.

Andamento della forza lavoro

Rispetto all’autunno 2020, i cfo europei, in linea con le prospettive positive e ottimiste, prevedono un aumento della forza lavoro nelle proprie aziende nei prossimi 12 mesi passando dal 22% al 43% (+ 21 p.p.). Le aspettative di assunzioni nei vari settori sono tutte in aumento, anche se non sono distribuite in modo uniforme, con i CFO nei settori viaggi, turismo e servizi professionali generalmente positivi. L’Italia è allineata a questo trend, il 33% dei CFO prevede di aumentare la forza lavoro nella propria azienda nel prossimo anno, mentre il 25% prevede una diminuzione.

Orientamento verso la ripresa: aumentano le intenzioni di investimento

La metà dei cfo si sente più ottimista sulle prospettive finanziarie della propria azienda, rispetto ai mesi precedenti. La fiducia è migliorata in tutti i paesi presi in esame, anche se i cfo in Italia conservano un atteggiamento più cauto, coloro che si sentono più ottimisti sono il 32%, -21 p.p. rispetto alla media europea.

Inoltre, il 66% dei cfo europei ha dichiarato di ritenere la propria azienda in piena fase di rilancio, pienamente operativa verso la ri-definizione del panorama in cui opera. In particolar modo sono le aziende in ambito servizi professionali, life sciences e TMT sembrano essere già proiettate verso un futuro prospero.

Anche le intenzioni di investimento risalgono in tutta Europa, con il 46% dei CFO che prevede di aumentare le spese nei prossimi 12 mesi (42% in Italia), contro il 14% che prevede di diminuirle (20% in Italia). In generale, il percorso dell’economia è in un momento positivo e volto alla ripresa, anche se non è ancora possibile escludere alcune ricadute economiche nel futuro.

 

 

 

 

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