Delega giustizia, GCA: “Tutela piena per la consulenza dei giuristi d’impresa”

Nel corso di un’audizione informale presso la Camera dei Deputati, la General Counsels Association (GCA), il cui chairman e managing director è Francesco Wembagher (in foto), è intervenuta davanti alla Commissione Giustizia per illustrare la propria posizione sul ddl delega per la riforma dell’ordinamento forense.

L’associazione ha chiesto che nei principi e criteri direttivi della delega venga espressamente riconosciuta la piena liceità dell’attività di consulenza e assistenza stragiudiziale svolta dai giuristi d’impresa nell’ambito del rapporto di lavoro. Secondo la GCA, si tratta di un presidio essenziale per garantire governance, legalità e competitività delle imprese.

Il quadro normativo vigente, in particolare l’art. 2, comma 6, della legge 247/2012, consente infatti ai professionisti di prestare consulenza legale interna nell’esclusivo interesse del datore di lavoro. Tuttavia, il testo della delega attualmente non richiama espressamente questo principio. Un’omissione che, secondo l’associazione, rischia di riaprire una questione oggi considerata stabile, con il pericolo di interpretazioni disomogenee nei rapporti di lavoro, criticità nei sistemi di compliance, maggiore esposizione al contenzioso e minore certezza nei processi di audit e di governo societario.

Da qui la proposta di inserire nella delega un riferimento esplicito alla continuità e alla piena legittimità dell’attività dei giuristi d’impresa, in coerenza con la normativa vigente e nel rispetto delle prerogative dell’avvocatura.

I benefici attesi, sottolinea la GCA, andrebbero oltre il piano strettamente giuridico: maggiore certezza del diritto, rafforzamento dei controlli interni e un impatto positivo sulla competitività e sull’attrattività del sistema produttivo.

L’associazione ha inoltre ribadito la propria disponibilità al confronto con Parlamento e Governo nella fase attuativa della riforma.

In occasione dell’audizione, la GCA è stata supportata da Manageritalia, e in particolare da Valeria Pistolese e Massimiliano Colognesi.

“Anni, di tutti, a legittimare la figura del legale interno, e poi ci facciamo stralciare via dalla Legge Professionale? Ma anche no. O, almeno, non senza spiegare le nostre ragioni. Che poi sono semplici da spiegare: conveniamo agli Avvocati di Libero foro, quelli bravi, perché nessuna azienda ti chiama a risolvere un problema, se nei suoi corridoi non c’è chi si rende conto che il problema c’è; serviamo alle aziende, perché, per quanto possiamo non stare simpatici a trovare i problemi, poi li risolviamo anche, con buona pace di sanzionatori e investitori; siamo utili a vendor di soluzioni, quelli che hanno qualcosa di valido da vendere, perché ottimizziamo processi con le migliori soluzioni”, ha scritto Francesco Wembagher sul proprio profilo Linkedin, commentando l’intervento alla Camera.

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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