De Cecco: così il legal ha gestito il lockdown
A poco più di un mese dall’avvio della Fase 2, il lockdown sembra ormai un vago ricordo per diversi general counsel. Tranne però per chi, lavorando per gruppi rientranti tra i servizi essenziali, ha dovuto garantire il proseguimento dell’attività anche durante il periodo di chiusura totale del Paese. Questi ultimi infatti hanno avuto l’ulteriore difficoltà di agire con ancora maggiore prontezza per ricreare la “normalità” rispettando le nuove previsioni e prestando massima attenzione alla salute del personale.

Tra loro Chiara Gentile, general counsel di De Cecco. La direzione affari legali di cui è alla guida dal luglio 2019, e che conta due risorse, è stata impegnata su più fronti dallo scoppio dell’emergenza sanitaria ed è ancora oggi in prima linea supportando l’azienda nella gestione delle nuove tematiche legali che il coronavirus sta sollevando. La giurista d’impresa racconta a MAG il lavoro che il suo team sta portando avanti in queste settimane dalla gestione delle risorse umane alla riorganizzazione delle linee produttive a garanzia della salute dei lavoratori, dalla rinegoziazione dei contratti alla risposta all’aumento della domanda di beni alimentari.
In De Cecco non c’è mai stato uno stop dell’attività. La produzione è andata avanti anche durante la Fase 1. Cosa ha comportato questo per la direzione affari legali?
Innanzitutto, lo studio approfondito dell’enorme mole di attività legislativa che si è susseguita rapidissimamente dall’inizio di marzo, sia a livello di decreti del presidente del Consiglio dei ministri che di normazione secondaria, tenendo presente che l’operatività aziendale doveva andare avanti. Abbiamo lavorato moltissimo con le risorse umane e la filiera salute e sicurezza anche per le misure di sicurezza da adottare. Questo, tenendo presente la privacy dei dati personali dei dipendenti. Su questi aspetti, ci siamo trovati a dover risolvere immediatamente questioni di cui si è sentito molto parlare con l’avvio della Fase 2, come la misurazione della temperatura dei lavoratori in entrata.
Su quali aspetti avete collaborato con le risorse umane?
Abbiamo fornito pareri su: trattamento dei dati personali e particolari; la sorveglianza sanitaria ed il ruolo del medico competente; in generale, pareri sulle fonti normative e relativi adempimenti.
Siete stati coinvolti anche nella riorganizzazione delle linee produttive a garanzia della sicurezza dei lavoratori?
Stante il supporto a livello di analisi normativa da parte nostra, di questo si è occupata in primo luogo la funzione salute e sicurezza e il comitato previsto dal protocollo condiviso. Sono temi che ho inoltre affrontato nell’ambito dell’organismo di vigilanza D.lgs 231/01 aziendale, nella sua attività di implementazione del sistema gestionale sottostante il modello di organizzazione, gestione e controllo.
Ci sono altri argomenti sui quali siete stati coinvolti sempre in risposta all’emergenza scatenata dalla pandemia?
C’è stato anche un risvolto contrattuale non indifferente. L’acquisto delle materie prime e la vendita dei prodotti hanno avuto impatti relativi, ma altri servizi, soprattutto quelli legati alla promozione del prodotto, sono stati sospesi, e quindi abbiamo riesaminato i contratti per rinegoziarli temporaneamente in ottica di business partnership. Su questi aspetti abbiamo lavorato in forte sinergia con la funzione commerciale. È stato anche necessario definire quali fornitori fossero o meno necessari all’attività produttiva nella delicata fase del lockdown.
Un lavoro che continuerà anche adesso nella Fase 2… Dovrete rivedere ulteriormente dei contratti e fissare degli standard?
Sì, la revisione dei contratti sarà un processo continuo. Oltre a questo, la produzione normativa, le informative, i comunicati, le FAQ da esaminare in maniera organica e calare nella realtà aziendale sono tanti. Questo senza trascurare le misure di carattere finanziario che interessano l’azienda. La situazione è sempre in divenire e occorre aggiornarsi continuamente, fermo restando che adesso siamo più “allenati” alla gestione delle novità.
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