Da Kelly Services un’istantanea sul comparto life science
Le Life Science hanno un livello di lavoratori occasionali più alto della media. Tre lavoratori su cinque nel nostro Paese (il 67%) sono impiegati con un contratto diverso da quello a tempo indeterminato (somministrati, ad interim, freelance etc.)
Emerge dalla ricerca europea “Talenti nel settore Life Science 2018” dedicata al mondo delle Life Science, condotta da Kelly Services e presentata al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Questo non rappresenta, però, un problema: il 24% degli intervistati sottolinea come un contratto a termine conceda una maggiore libertà di fare progetti nella vita privata, il 17% lo vede come un’opportunità di ampliare le proprie conoscenze/esperienze, mentre il 14% ne mette in luce la flessibilità, intesa come occasione per cambiare spesso ruolo e posto di lavoro.
La voglia di intraprendere una “carriera” sempre nuova è una caratteristica distintiva dei professionisti Life Science, soprattutto nel nostro Paese, dove il 57% ha dichiarato di essere alla costante ricerca di un nuovo impiego. Il desiderio di migliorare la propria posizione lavorativa, conquistando ruoli e mansioni sempre più stimolanti, viene confermato anche dalla propensione al trasferimento. Se a livello europeo la media si attesta intorno al 56%, i nostri connazionali affermano di aver cambiato casa per svolgere le proprie mansioni o per accettare un impiego nel 53% dei casi. Di questi, solo il 12% ha valicato i confini trasferendosi all’estero.
Chi non si è ancora trasferito, però, non esclude questa possibilità, anzi sono molteplici le motivazioni che spingerebbero questi professionisti a farlo. La più citata, soprattutto dagli italiani (78% degli intervistati) è quella di una migliore offerta lavorativa, che implica anche delle considerazioni legate alla retribuzione. Quest’ultima varia considerevolmente da Paese a Paese e a seconda del ruolo che si ricopre. I Medical Science Liaison, in Italia, sono i professionisti più pagati del settore con una ral di 62.100 euro, che può arrivare a 77.000 euro in Germania, fino a toccare 94.190 euro in Svizzera.
Questo approccio, più aperto e flessibile, dei professionisti Life Science è da imputarsi principalmente ai cambiamenti che il settore ha subito nel corso degli ultimi anni. L’avvento di tecnologie sempre più sofisticate e dell’intelligenza artificiale ha fatto sì che i lavoratori ampliassero la propria sete di esperienze e di novità. Nel settore, infatti, la tecnologia e l’innovazione vengono considerate delle importantissime opportunità e non degli ostacoli. Basti pensare che la grande maggioranza (72%) degli intervistati a livello europeo è consapevole che, nei prossimi cinque anni, il proprio ruolo andrà incontro a una progressiva automatizzazione e vede questa evoluzione come un’occasione per ottimizzare i propri risultati tramite tecnologie sempre più innovative.