Le nuove frontiere della cybersecurity passano dalla IA

Gli sviluppi del settore dell’intelligenza artificiale potrebbero travolgerci e, nei prossimi anni, cambiare il modo in cui siamo abituati a vivere. Ma, quando si parla di cybersecurity ed attacchi informatici, questo processo è già in corso.

Lo spiega la società di cybersecurity Fortinet, che ha pubblicato le predictions dei FortiGuard Labs per l’anno 2020 e per il futuro: mentre in passato i criminali informatici si limitavano a sfruttare le lacune di sicurezza dovute alla continua trasformazione digitale, con il perfezionarsi dei sistemi di IA e di tecnologie come la swarm intelligence (tramite la quale più sistemi separati possono “unire le forze” in vista di un fine potenzialmente malevolo, rendendone più difficile l’identificazione) i loro attacchi stanno diventando più sofisticati, efficaci e veloci.

Per far fronte a queste minacce, anche la sicurezza informatica non può non dotarsi di sistemi di intelligenza artificiale. Lo sviluppo della security-focused AI è ha come obiettivo la creazione di un “sistema immunitario” paragonabile a quello del corpo umano: che possa prevenire il più possibile le minacce, identificarle prontamente e migliorarsi continuamente, usando il machine-learning per apprendere, correlare e determinare quali sono le minacce e le relative linee di condotta.

Il prossimo avvento delle tecnologie 5G potrebbe essere, al contempo, un alleato e una fonte di grandi pericoli per i sistemi di sicurezza aziendali. Se, infatti, permetterebbe teoricamente alle aziende di avere a disposizione grandi moli di dati utili a prevenire e combattere gli attacchi, questi ultimi potrebbero arrivare a velocità elevatissime e potrebbero sfruttare i collegamenti tra più dispositivi (“internet of things”) per azioni congiunte e potenzialmente capaci di mettere fuori gioco più apparati contemporaneamente.

Gennaro Di Vittorio

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