Covid-19, un manager su dieci si taglia anche il fisso
Due aziende su tre prevedono un impatto negativo nei prossimi 6 e 12 mesi e molte rispondo anche con tagli, in modalità diverse, ai compensi dei manager. Questa sono soltanto due delle tendenze che emerge in una ricerca sull’impatto che il Covid-19 avrà sulla revisione dei business plan, dei compensi, sulla ridefinizione degli obiettivi realizzata da Willis Towers Watson, e anticipata da Il sole 24 ore. L’indagine è stata realizzata su un campione di 55 grandi aziende, di cui il 44% sono quotate e il 56% no. Di queste, le multinazionali sono il 75%.
Impatto negativo
A sei mesi, in particolare, circa il 46% delle imprese parla di considerevole impatto negativo. Per il 27%, invece, c’è la convinzione di essere in grado di risollevarsi pienamente in un paio di anni. Tutto questo scenario porta a una fotografia generale che vede oltre la metà delle aziende alle prese con una revisione degli obiettivi:nel 2020 vengono rivisti in 3 grandi aziende su 4. Una questione che non può essere dissociata dal capitolo benefit.
Tagli al fisso
Non è un caso se proprio nei giorni delle trimestrali si sono moltiplicati vari annunci di tagli dei compensi dei top manager, legati proprio all’emergenza del Covid-19. Questi interventi, però, non sembrerebbero risparmiare neanche la parte fissa, almeno in un’azienda su 10 del campione analizzato. In generale, per gli executive l’impatto che varia da azienda a azienda potrà essere superiore al 20% mentre per gli altri sarà compreso tra il 10 e il 20%.
Incentivi stabili
Per quanto riguarda il sistemi di incentivazione di lungo periodo, emerge un altro dato: solo il 20% delle aziende dichiara che il Covid -19 ne sta influenzando la progettualità. Sul sistema dei sales incentive, riporta ancora il Sole, il 42% delle aziende non prevede alcun aggiustamento, il 29% parla di aggiustamenti e modifiche di tipo discrezionale e il 27% di aggiustamenti e modifiche apportati agli obiettivi.