Covid-19: a livello emotivo gli in house tengono botta

Dal punto di vista emotivo la pandemia Covid-19 mette a dura prova tutti. E, chiaramente, anche i giuristi d’impresa. L’emergenza sanitaria ha di fatto stravolto le nostre quotidianità in meno di un baleno. Questo ovviamente ha delle conseguenze sul nostro stato di benessere.

Come si sentono i giuristi d’impresa? Come stanno vivendo questo momento storico senza precedenti? A rispondere a questo interrogativo è un sondaggio flash (condotto tra il 3 e l’8 giugno) dall’Association of Corporate Counsel (ACC) al quale hanno partecipato 460 in house counsel di tutto il mondo.

Ebbene il quadro che ne emerge non è poi così negativo.

C’è senz’altro un tributo emotivo da pagare. Quasi tutti infatti stanno lavorando da casa (l’88% degli intervistati) e fra loro, sono in molti a riferire di lavorare molte ore in più rispetto a prima (il 53%). Inoltre, oltre il 30% dei giuristi ammette di aver raggiunto un livello di “burnout” molto alto o alto e circa il 45% dice di sentirsi stanco o a corto di energia, di provare ansia e avere difficoltà a dormire o concentrarsi a causa della pandemia. Infine, il 39% esprime allarme o preoccupazione per la disparità razziale durante o causata dalla pandemia.

Nonostante tutto, la community in house tiene botta: la stragrande maggioranza dei legali d’azienda continua ad avere sentimenti positivi. L’83% degli intervistati valuta il proprio stato emotivo generale come “piuttosto buono”, “molto buono” o “estremamente buono”. Una percentuale simile, l’84%, ha espresso esprime sentimenti positivi per il proprio lavoro e la propria azienda. Oltre la metà ha partecipato ad almeno un cocktail party virtuale e altri frequentano lezioni di fitness online, attività religiose, cene e sessioni di meditazione per rilassarsi e connettersi con gli altri.

Considerando che le direzioni affari legali sono state in prima linea nella gestione dell’emergenza e nella costruzione della nuova normalità, con lo stress emotivo che tutto questo può comportare, mi sembra che questi numeri dimostrino che la community in house è resiliente e ottimista. Nonostante tutto.

Gennaro Di Vittorio

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