Compliance: le 5 sfide dei prossimi mesi
La compliance. È una delle funzioni aziendali chiave che rientra nel perimetro d’azione dei giuristi d’impresa. Che rientri o meno tra le responsabilità del general counsel (GC) è, infatti, una materia che necessariamente richiede il coordinamento o la supervisione dei legali.
Le sfide per chi si occupa di compliance in azienda sono numerose. Questioni come «corruzione, sanzioni internazionali, sostenibilità, salute e sicurezza, due diligence di terze parti… sono i pilastri della nostra attività sui quali nei mesi a venire dovremo lavorare con ancora più decisione – dichiara a MAG Lorenzo Maria Di Vecchio (nella foto), head of ethics & compliance Global e legal director EMEA di Christian Dior Couture – . Oltre a questo, dovremo affrontare alcune altre problematiche, sempre connesse alla nostra funzione, ma forse più pratiche».
La redazione lo ha intervistato per approfondire quelle che suo avviso sono le 5 principali sfide in ambito compliance dei prossimi mesi per metterle a fuoco e dare qualche indicazione sul come affrontarle.
- I budget in contrazione
Già ben prima dello scoppio della pandemia, tagliare i costi era un “comandamento” per le direzioni legali e compliance delle aziende. La richiesta di efficientare la spesa interna ed esterna era comune alle organizzazioni più grandi e a quelle più piccole. Adesso questa esigenza si farà ancora più stringente, fa notare Di Vecchio. «Con la crisi economica alle porte e alcune aziende che, colpite dagli effetti del Covid-19, razionalizzano i propri costi (noi operatori del lusso siamo invece fortunati), una sfida che i miei colleghi potrebbero dover fronteggiare nei prossimi mesi è relativa all’organizzazione della funzione. Prima di investire nella compliance in termini di full-time equivalents (FTEs) e budget dedicato, ci saranno altre spese a cui pensare. La direzione potrebbe quindi rischiare di trovarsi a contare sulla struttura preesistente senza avere la possibilità di ampliare team e risorse. È qui che le capacità manageriali dei compliance head farà la differenza», spiega il professionista.
- La percezione dei colleghi
L’interazione e la comunicazione con le altre funzioni aziendali, per chi si occupa di compliance è molto importante. La materia è di fondamentale rilevanza per le imprese poiché garantisce che tutte le attività vengano portate avanti nel pieno rispetto delle regole e della legalità. Perché questo possa accadere i valori di cui la funzione si fa portatrice devono permeare tutte le altre. «Tutti noi sappiamo di costituire un valore aggiunto per l’azienda – dichiara il giurista – . Leggo articoli, seguo webinar e vedo post che contengono le stesse parole autoreferenziali (anche se veritiere): “La compliance è importante per l’azienda, ne salvaguarda la reputazione, evita i rischi di sanzioni, impatti economici, ecc…”. Ma siamo davvero convinti che questa credenza sia condivisa dai colleghi degli altri uffici? Dobbiamo comunicare, condividere contenuti, cercare di essere più vicini al business, dare soluzioni, metterci nei loro panni, e non rimanere alla nostra scrivania a confezionare procedure che non hanno alcun collegamento con la realtà. Dobbiamo costruire un’immagine della funzione che mostri la compliance come alleata di tutti, e non come il solito passaggio burocratico da fare per spuntare una casella».
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