Da Coca-Cola regole ferree sulla D&I per gli studi del panel
Basta con le buone intenzioni. La diversity e inclusion (D&I) negli studi legali è stata per troppo tempo un argomento di comunicazione invece che un campo d’azione. Serve pragmatismo e impegno reale. E Bradley Gayton (nella foto) vuole fare sul serio. A fine gennaio, il senior vice president e global general counsel (GC) di The Coca-Cola Company ha reso pubblica una lettera (vedi box dedicato) inviata ai consulenti esterni statunitensi in cui richiede il rispetto di nuovi requisiti legati alla D&I in vista della definizione, nei prossimi 18 mesi, del primo panel preferenziale di studi del gruppo.
Chi punta a entrare nella lista, oltre a garantire i tradizionali standard di qualità, dovrà rispettare anche delle stringenti linee guida sulla diversità e l’inclusione.
Tanto per cominciare, agli studi servirà un piano d’azione D&I con obiettivi misurabili e che preveda l’impegno in prima persona del managing partner.
Più in generale le firm dovranno: produrre trimestralmente dei report sulla composizione dei team che lavorano per l’azienda, dimostrandone l’adeguata diversificazione in termini di genere ed etnicità; essere trasparenti sull’assegnazione dei premi per l’origination e identificare tra i successori dei partner di riferimento del cliente almeno un paio di avvocati “diversi”.
Rispetto ai nuovi mandati, il 30% delle billable hours di associate e partner dovrà essere fatturato da “diverse attorneys”, metà dei quali appartenenti alla comunità di neri. Chi non riuscirà a raggiungere questi target potrà creare dei team in sinergia con altri studi legali o associazioni professionali e avrà due trimestri di tempo per trovare una soluzione che gli consenta di rispettare le richieste di Coca-Cola. Pena il taglio non rimborsabile del 30% della fee pattuita fino al momento in cui lo studio dimostrerà di essersi adeguato alla richiesta e, in caso di recidiva, la revoca del mandato.
Le linee guida – le cui percentuali sono state definite osservando il censimento della popolazione statunitense e destinate a cambiare nel tempo per allinearsi ai cambiamenti di questo – al momento si applicano solo agli Stati Uniti, ma saranno presto estese, con le dovute modifiche, a livello internazionale.
MAG ha intervistato Gayton per farsi raccontare meglio l’iniziativa. Ecco cosa ci ha detto: