Chi ha paura di cambiare? In house divisi tra spinta al risparmio e vecchie abitudini
Sono divisi tra la forte spinta al risparmio chiesta dalle aziende per cui lavorano e l’abitudine a seguire la strada che già conoscono. È il ritratto degli avvocati in house che emerge dal rapporto Business leadership, promosso dalla rivista The Lawyer.
Sembra infatti che all’interno della categoria ci sia la forte consapevolezza della necessita di apportare, in tempi brevi, modifiche alle abitudini lavorative del proprio team e iniziare a usufruire di servizi legali nuovi e alternativi che gli consentirebbero di risparmiare. E tuttavia dallo studio emerge che, nel corso dell’ultimo anno, l’81,7% degli intervistati non ha cambiato la struttura, le dimensioni o la composizione della propria squadra di lavoro come conseguenza dell’utilizzo di servizi legali alternativi.
Il report ha però rilevato anche la predisposizione e la voglia degli in house ad aprirsi a nuove soluzioni, cambiando il loro modo di lavorare nel corso dei prossimi 12 mesi. Alla domanda “Saresti disposto a modificare il modo di lavorare del tuo team per essere più efficiente e meno costoso per il business aziendale?”, l’86,6% dei legali d’impresa ha, infatti, risposto in maniera affermativa.
“Sembra, in sostanza, che gli in house non siano ancora pronti” ha dichiarato Nilema Bhakti-Jones di Topright. “Ci manca la fantasia, lo zelo creativo e la volontà di fare pressione sui consulenti esterni perché ci presentino idee ogni volta innovative”. La ragione di questo atteggiamento è da ricercare, secondo lui, in una predisposizione naturale della categoria legale: “Ad essere onesti, non stiamo addestrati a essere creativi. Possiamo trovare soluzioni legali creative ma fatichiamo a mettere la stessa creatività nelle cose pratiche e operative”.