Cerved: un terzo delle imprese garantite rischia di entrare in crisi di liquidità
Sono 16mila, cioè un terzo su un totale di 48mila, le società di capitali italiane beneficiarie del Fondo centrale di garanzia nel 2019 che rischiano di entrare in crisi di liquidità se l’emergenza Covid-19 non rientrerà prima della fine dell’anno, con pesanti ripercussioni su 310mila addetti. Aziende che hanno ottenuto finanziamenti “coperti” da garanzie pubbliche per 5,4 miliardi di euro e che per evitare il default ne avrebbero bisogno di altri 6.
Lo rivela Cerved che ha preso in considerazione l’evoluzione della liquidità di 720mila società di capitale italiane nei mesi del lockdown. Complessivamente rischierebbero la chiusura 145mila società; di queste, 16mila hanno appunto goduto di garanzie pubbliche.
Il Covid-19 sta producendo effetti molto rilevanti sui ricavi delle imprese italiane. Gli impatti su quelle che accedono al Fondo Centrale potrebbero essere ancora più significativi, perché molte appartengono a settori – l’edilizia e gli impianti per l’edilizia, la ristorazione, gli autotrasporti, il commercio al dettaglio specializzato – tra i più colpiti dall’epidemia, con cali di fatturato previsti tra il 20 e il 30%. Anche le conseguenze sul loro profilo di rischio sono altrettanto importanti: in base alle valutazioni di Cerved, la quota di società rischiose aderenti al Fondo nel 2019, che rappresentava il 10,3%, potrebbe più che raddoppiare nello scenario cauto (21,8%) e quadruplicare in quello peggiore (39,5%), cioè se la crisi perdurasse fino a fine anno.