Centro Studi di ItalyPost: sono mille le imprese champion italiane

Sono mille le imprese champion che hanno meglio performato tra il 2012 e il 2018, individuate da una ricerca del Centro Studi di ItalyPost, realizzata sui bilanci delle imprese tra i 20 e i 500 milioni.

Una sintesi della ricerca è stata anticipata da L’Economia del Corriere della Sera. L’indagine racconta due universi dell’impresa italiana: quella tra i 20 e i 120 milioni di fatturato, che vede la presenza di 800 aziende champion, e quella tra i 120 e i 500 milioni di fatturato di 200 aziende italiane top performer. A corollario di questa indagine, il centro studi di ItalyPost ha stilato anche una classifica delle 20 imprese big, di taglia cioè tra i 500 milioni e il miliardo di euro di fatturato.

Il quadro che ne emerge, parlando di bilanci a fine 2018, cioè appena all’inizio della fase di stagnazione, è ancora molto positivo e racconta di imprese che mediamente sono cresciute negli ultimi sei anni del 9,84%, passando complessivamente da un fatturato di 44,7 mld nel 2012 a 78,6 mld nel 2018, con una marginalità media degli ultimi tre anni del 16,42%, con un ROE 2018 del 15,86%, un patrimonio netto aggregato di 46,4 miliardi e con una solidità finanziaria invidiabile espressa da un rapporto Pfn/ebitda medio degli ultimi tre esercizi pari a -0,25.

Pur in un quadro di rallentamento queste imprese sembrano assolutamente capaci di bypassare una fase di stagnazione tanto che, in un survey compiuta nei mesi di gennaio e febbraio 2020 (prima dello scoppio del Coronavirus) il 61% ci dichiarava di aver chiuso il 2019 in crescita, mentre il 23% con un fatturato analogo al 2018 e solo il 14% con un fatturato in diminuzione rispetto all’anno precedente.

Prima dello scoppio della crisi sanitaria legata al Covid-19, le previsioni sul 2020 erano ancora largamente positive, con una percentuale del 59% che prevedeva di crescere ulteriormente, un 24% che prevedeva una situazione stazionaria e soltanto il 9% che stimava una contrazione di ordini e fatturato.

 

LA CLASSIFICA PER REGIONI

 

La regione con il maggior numero di imprese champion si conferma la Lombardia con ben 322 imprese, a cui seguono il Veneto con 175 imprese e, immediatamente a ridosso, con un numero sorprendentemente elevato rispetto anche al recente passato, l’Emilia Romagna con 141 imprese.
N
elle altre regioni il numero di imprese champion si comincia ad assottigliare, ma va notato che la Toscana con 68 imprese segnala una performance che inizia a farla avvicinare al Piemonte, che si ferma a 96 imprese, mentre le Marche si piazzano al sesto posto della graduatoria regionale con 30 imprese.
Nelle altre regioni del Nord i numeri sono assai più ridotti e tendono a essere simili a quelli delle migliori regioni del Sud. Va segnalato in questo contesto il fatto che le sole due province del Trentino Alto Adige con 19 imprese quasi raggiungono il dato complessivo delle quattro province (di cui due un tempo fortemente industrializzate) del Friuli Venezia Giulia, a quota 22 e sorpassa largamente la Liguria, ferma a 16 imprese champion.

Al Centro – Sud è sempre la Campania la regione leader con 28 imprese, mentre il Lazio si ferma a 25 imprese e la Puglia a 16. Infine, in coda alla classifica, seguono l’Abruzzo con 11 imprese, la Sicilia con 10, Calabria e Sardegna 2 e Molise 1.

LA CLASSIFICA PER PROVINCE

La classifica delle imprese champion non riserva particolari sorprese e conferma alcune tendenze in atto già nelle precedenti rilevazioni sulle gerarchie a livello provinciale.
Milano, grazie anche al fatto di avere molte sedi legali di aziende operanti in altri territori, si conferma prima in classifica con 99 imprese, seguita in Lombardia dall’asse dell’A4 (o meglio ancora della BreBeMi), che vede Bergamo al terzo posto con 53 imprese appena dietro a Brescia, che si piazza al secondo posto della classifica con 55 imprese champion.

Al quarto posto della graduatoria provinciale si conferma Vicenza che, pur avendo un numero di abitanti pari al 50% di quelli di Brescia e inferiore del 40% a quella di Bergamo, è presente con ben 51 imprese champion, superando così Torino che si ferma al quinto posto con 47 imprese, Bologna al sesto con 38 imprese, Treviso al settimo posto con 36 praticamente appaiata con Padova all’ottavo con 35, Firenze al nono posto con 33 e al decimo posto Verona con 28.
Un dato interessante si ricava confrontando Modena, che ha 25 imprese champion, Reggio Emilia che ne ha 21 e Parma che ne ha 19 – due province situate nel cuore di una regione emergente come l’Emilia – con Cuneo, unica provincia emergente del Piemonte, che conta ben 18 imprese.

Gennaro Di Vittorio

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