Catalano: ecco come è stato il 2020 dei giuristi d’impresa
Incrociando i dati di numerosi studi internazionali è possibile analizzare l’impatto della pandemia sulle aziende, i maggiori cambiamenti sul tavolo legal e quali cammini le direzioni legali hanno intrapreso verso il new normal. Ne abbiamo parlato con il presidente di AIGI, Giuseppe Catalano (nella foto):
Quali tendenze pensa che abbiano caratterizzato il 2020 italiano?
Credo che queste cinque tendenze colpiscano nel segno anche in Italia. I dipartimenti legali hanno dimostrato molta resilienza nel 2020, sia in termini organizzativi che nella gestione di una situazione del tutto inattesa. Si pensi, ad esempio, all’organizzazione di assemblee in streaming. Su questa e su altre questioni ci siamo già attrezzati ma possiamo fare ancora meglio. Quindi, direi ci sono lezioni che abbiamo imparato – come, ad esempio, la digitalizzazione – e tanti altri aspetti da implementare per il futuro…
I GC saranno sempre più health officer nell’organizzazione?
La normativa che abbiamo in Italia ha fatto sì che il tema della salute e sicurezza sia avvenuta inizialmente in termini di gestione di una possibile patologia. Il legislatore ci ha detto che se qualcuno si ammala di Covid-19 “in occasione di lavoro” ci può essere un profilo di responsabilità. Abbiamo quindi analizzato e cercato di capire cosa questo significhi praticamente. Ma le aziende, secondo me, sono state eccellenti mettendo tutti in condizione di lavorare nel miglior modo possibile senza rinunciare all’efficienza.
Si aggiungono nuove competenze…
Sì, c’è il tema dei nuovi lavori e delle nuove competenze che arrivano con la pandemia, che fanno crescere la necessità di un’analisi del rischio legale. Per questo, la tutela della salute e sicurezza va vista sia come oggetto di lavoro che come potenzialità di crescita delle competenze degli uffici legali.
Quindi, l’efficienza resta una priorità?
Assolutamente, soprattutto nell’ambito di alcuni processi. Credo che questa tendenza vada analizzata nell’ambito dell’innovazione: chi non si innova è tagliato fuori. Questo anche per quanto riguarda l’implementazione dell’intelligenza artificiale. In Italia, di IA è ancora, forse, prematuro parlarne, ma sarà assolutamente un trend in futuro. L’agilità di cui tanto si parlava prima della pandemia è diventata nel 2020 così necessaria.
Cosa sta facendo AIGI sulla questione budget?
Ovviamente c’è molto timore per cosa succederà dopo, soprattutto per quando verrà meno il blocco dei licenziamenti. Noi come AIGI stiamo pensando a qualche servizio in più per i nostri associati per permettere una maggior facilità di ricollocazione qualora si dovesse creare questo tipo di necessità.
Di sostenibilità, invece, si parla anche prima della pandemia. Che succederà adesso?
Questo è uno dei punti di orgoglio del legale in house: vari articoli definiscono i general counsel come dei leader nella corporate sustainability. Sarebbe limitato leggere questa tendenza in termini di mera compliance. Credo sia piuttosto una derivata di un processo iniziato anni fa col gc che è diventato un punto di riferimento dell’etica in azienda. Ciò mi fa essere più ottimista anche sul tema budget: dovendo il gc occuparsi anche di queste cose, i risparmi sulle risorse per il dipartimento legale saranno forse inferiori…