Capgemini: per il 63% delle aziende il lavoro da remoto aumenta la produttività
Il 63% delle organizzazioni ha registrato un forte aumento della produttività nel terzo trimestre del 2020, grazie all’introduzione della modalità di lavoro da remoto. Tuttavia, i dipendenti si sentono condizionati dalla sensazione di essere ‘always on’, sempre attivi. Questa è una delle principali evidenze che emerge dal nuovo report del Capgemini Research Institute, dal titolo “The future of work: from remote to hybrid”.
Secondo le aziende intervistate, le funzioni IT e digitali guidano la classifica della produttività (68%), seguite dal servizio clienti (60%) e da vendite e marketing (59%), tutte aree aiutate dalla digitalizzazione e dall’utilizzo di tecnologie come l’intelligenza artificiale (AI). Ambiti come produzione e manufacturing, ricerca e sviluppo/innovazione e supply chain, che comportano una maggiore presenza in loco e una più alta percentuale di lavorati blue collar, hanno invece riportato un minore aumento della produttività (51%). Ma non finisce qui: le aziende stimano un complessivo aumento della produttività del 17% nei prossimi due o tre anni, e negli ultimi tre o quattro mesi l’88% degli intervistati ha inoltre registrato risparmi sui costi immobiliari grazie al lavoro da remoto, mentre il 92% prevede di realizzare un ulteriore risparmio nei prossimi due o tre anni. Quasi il 70% delle organizzazioni ritiene che l’aumento della produttività legato al lavoro da remoto sia sostenibile anche una volta terminata la pandemia.
Un futuro ibrido
Guardando al domani, nei prossimi due o tre anni, circa tre organizzazioni su dieci si aspettano che più del 70% dei loro dipendenti lavori da remoto, rispetto a poco più del 10% registrato prima dell’avvento del Covid-19, e il 48% stima una riduzione del 10% dello spazio complessivo da destinare a uso ufficio. Inoltre, circa il 45% dei dipendenti prevede di passare tre o più giorni alla settimana lavorando da remoto. Questo comporta alcune preoccupazioni da parte dei lavoratori: come confusione, spaesamento, poco coinvolgimento e una comunicazione interna difficile da consolidare.
La giusta risposta, sottolinea il report, è un modello ibrido, il cui equilibrio viene raggiunto con un mix di lavoro da casa e presenza in ufficio. Capgemini raccomanda infatti alle organizzazioni di riconsiderare il modello di selezione per consentire di lavorare “da qualsiasi luogo”, ridefinire la leadership e promuovere autonomia, empatia e trasparenza, rinnovare una cultura del lavoro basata sulla fiducia attraverso nuove abitudini collettive e installare una solida infrastruttura per accelerare la modalità di lavoro in digitale senza soluzione di continuità.