Brumbrum, il “delivery” delle auto conquista il mercato

MAG incontra  l’ad Francesco Banfi e ripercorre le tappe della crescita della società, dalla fondazione agli ultimi sviluppi. Appena completato un round di finanziamento da 65 milioni.

Il “delivery” è una frontiera ormai nota. Siamo abituati a comprare online e ricevere direttamente a domicilio qualsiasi bene di consumo: dal cibo all’abbigliamento, dai mobili, ai medicinali, dagli elettrodomestici alle automobili… Prendiamo quest’ultime, ad esempio. È possibile, infatti, attendere comodamente a casa che un driver ci porti un’auto, acquistata in pochi click, qualche giorno prima. Brumbrum si occupa proprio di questo.

 

Fondata dall’ex partner Mc Kinsey Francesco Banfi (suo attuale amministratore delegato), la società è nata nel 2017, inizialmente come startup dedicata alla vendita online di auto riqualificate e a chilometri zero. «L’intuizione, all’epoca della fondazione, fu quella di costruire un canale retail moderno per il comparto automobilistico analogo a quelli esistenti in altri settori merceologici. Questo, per sopperire alla mancanza di un progetto simile all’interno di un mercato così grande e con ampie prospettive di crescita», racconta a MAG Banfi. La domanda, infatti, è stata alta sin dall’inizio. «Abbiamo venduto le prime auto a inizio 2017, in tutte le regioni d’Italia. E all’epoca non avevamo ancora la rete di consegna a domicilio che abbiamo oggi – continua l’ad – . Ci siamo subito fatti spazio in un mercato che, tipicamente, era prevalentemente locale, basandosi sui micro-attori su scala provinciale o al massimo regionale».

 
I round di investimento

Il progetto Brumbrum riscontra dal principio interesse anche tra gli investitori. Nel primo anno di vita, la società ha infatti ricevuto un round di investimento da 10 milioni di euro da parte di United Ventures SGR, attraverso il fondo UV2 che investe nelle giovani imprese dei settori software e delle tecnologie digitali. Forte di questa nuova fonte di liquidità, l’azienda ha scelto di allargare la propria linea di business, facendo ingresso, a giugno 2018, anche nel mercato delle auto a noleggio a lungo termine per i privati. «Abbiamo scelto di entrare in questo settore poiché ha diverse sinergie con quello dell’usato – dichiara Banfi – . Il target di clienti, ad esempio, è lo stesso. La strategia di costruzione del marchio è uguale. Dal punto di vista operativo, poi, se pensiamo alla consegna, ad esempio, la procedura è la stessa, che si tratti di un’auto usata o noleggiata. Considerando questi aspetti e la coerenza del progetto con la vision originaria, abbiamo costituito una società ad hoc per questo nuovo servizio».

 

Un secondo round di investimento da 20 milioni di euro si è chiuso a inizio 2019, per mano di alcuni tra i principali fondi internazionali di venture capital.

Tra questi, Accel, Bonsai Venture Capital, e.Ventures e il precedente azionista United Ventures SGR. Questa nuova iniezione di liquidità – insieme a un terzo investimento nel 2020, da parte di Cassa Depositi e Prestiti attraverso CDP Venure Capital – ha consentito alla società di sviluppare l’infrastruttura digitale e di dotarsi di uno stabilimento per riqualificare le vetture usate a Reggio Emilia. Con un investimento di 4 milioni di euro, la fabbrica è entrata in funzione a settembre 2019 con circa 40 dipendenti, e nel corso dei prossimi due anni arriverà a contare oltre 150 addetti. La struttura – che si estende su una superficie di 50mila metri quadrati, suddivisi tra area produttiva, zona di stoccaggio, uffici e spazi commerciali – ha consentito all’azienda di aumentare notevolmente la capacità produttiva, arrivando a riqualificare e mettere in vendita fino a 1.200 auto al mese.

 

La società ha appena completato un round di finanziamento da 65 milioni tramite la costituzione di un veicolo di cartolarizzazione, i cui titoli senior sono stati sottoscritti da fondi di investimento gestiti da Oaktree Capital e da P&G SGR mentre quelli junior sono stati sottoscritti dalla stessa Brumbrum, che ha svolto anche il ruolo di porfolio manager dell’operazione.

L’operazione è – spiega Banfi – unica nel suo genere in Italia e tra le prime in Europa, resa possibile dalla recente modifica normativa (L. 28 giugno 2019, n. 58) volta a creare innovazione attraverso la cartolarizzazione dei proventi derivanti da beni mobili registrati e beni immobili.

Il finanziamento ha come focus principale il piano di crescita sul noleggio a lungo termine per i clienti privati, oltre che il rafforzamento e l’estensione della flessibilità finanziaria a disposizione per la crescita del business dell’usato.

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